Sul Corsport-Stadio si parla delle possibili soluzioni in attacco con l’arrivo di Giuseppe Rossi e delle analogie con la nazionale italiana. Sembra uno scherzo del destino, ma Pepito ha disputato la sua ultima partita in Italia proprio a Firenze, il 6 settembre 2011 con la maglia azzurra contro la Slovenia (vittoria per 1-0), gara di qualificazione ad Euro 2012. Il ct Prandelli è stato uno dei suoi più grandi sponsor fin dall’estate, quando dichiaro che “Il miglior affare lo farà il club che acquisterà Rossi”. La coppia che formava con Cassano era quella su cui aveva scommesso nel girone di qualificazione e che probabilmente avrebbe proposto anche all’Europeo se Giuseppe non si fosse rotto il legamento.
Montella avrà le idee chiare sul suo impiego, ma come base di partenza l’idea di Prandelli può essere interessante. randelli, votato in quel periodo al possesso palla (altro elemento in comune al calcio attuale della Fiorentina), aveva deciso di puntare tutto sulla tecnica, trascurando i centimetri. Erano usciti di scena, o declassati, i centravanti tipici, alla Pazzini, per fare spazio a giocatori d’attacco in grado di non dare riferimenti alle difese avversarie. In questo senso il movimento continuo di Rossi (a differenza di quello inesistente di Cassano) era una garanzia.
CON JOVETIC – Dalla coppia con Cassano a quella con Jovetic il passo è breve. La fantasia è la stessa, così come la qualità, ma con due nette differenze: Jovetic, come Rossi (e non come Cassano), fa movimento, crea spazio, rientra, propone il triangolo e/o lo rifinisce; e sempre lui, Jo-Jo, come Rossi (e non come Cassano) vede la porta, insomma fa gol e non solo assist. Palla a terra, scambi stretti, tocchi di prima, questo è il bagaglio comune ai due attaccanti viola. Non si sa ancora quando, ma il giorno in cui giocheranno insieme la gente si divertirà, eccome. Azzardando un paragone è una coppia che ricorda quella formata da Baggio e Diaz.
E CON TONI – C’è anche l’opzione di un attacco più ‘completo’ con la Jo-Jo e Rossi assieme al fisico di Toni, due rifinitori che guizzano alle spalle del gigante, in attesa del suo appoggio o della sua apertura di…autostrada. Tre punte vere e un centrocampista in meno, sembra un’ipotesi un po’ distante dal pensiero di Montella, che adesso però ha una varietà sicura anche per l’attacco.
[Alessio Crociani – Fonte: www.violanews.com]