Ambro invece si è fatto sentire in mezzo al campo, a volte con qualche contrasto eccessivamente irruento ma utile per mantenere alta la concentrazione. Ciò che colpisce dei due campioni viola non è soltanto la prestazione di qualità ma soprattutto l’atteggiamento esemplare fuori e dentro al campo. Sì perchè Gomez non è ancora al 100% ma ha lottato su tutti i palloni con grande professionalità fino all’ultimo.
Va dato merito alla dirigenza viola di aver seguito una linea guida ben precisa: hanno individuato campioni di indiscussa categoria in fase calante e li hanno convinti a sposare la causa viola. La garanzia Montella, l’entusiasmo della piazza e il desiderio di nuove avventure hanno fatto il resto. La società viola vuole essere protagonista su tutti i fronti e la presenza di figure carismatiche ed esperte come loro può essere determinante per portare a compimento gli obiettivi prefissati. I più giovani hanno la fortuna di allenarsi con loro e di poter imparare i trucchi del mestiere. La Fiorentina adesso è un punto di arrivo e non di partenza: forse Ljajic la pensa diversamente ma per raggiungere grandi traguardi è necessario remare tutti dalla stessa parte con l’entusiasmo contagioso da ragazzini di Mario e Massimo. Verso l’Europa che conta e possibilmente oltre…
[Stefano Rossi – Fonte: www.violanews.com]
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