Fiorentina, è caccia all’Europa League!

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La viola ringrazia la Sampdoria, sua prossima avversaria nel lunch-match di domenica al Ferraris.

Fiorentina, è caccia all’Europa League!FIRENZE – C’era un po’ di blucerchiato nelle speranze europee della Fiorentina. Perché l’ardua rincorsa al sesto posto di Borja Valero e compagni è stata agevolata dal colpaccio a San Siro degli uomini di Giampaolo. La formazione toscana ha messo a frutto i tre punti della vittoria col Bologna, accorciando concretamente sulla zona Europa League. Dunque l’Inter, distante solamente 3 lunghezze, diventa la prima preda dei viola. Visto il momentaneo +7 atalantino mantenuto grazie alla manita col Genoa.

Paulo Sousa ringrazia dunque la Samp, che sarà curiosamente sua avversaria domenica. Tappa difficile visto il gran momento dei blucerchiati nel girone di ritorno. Tappa significativa per capire se la rimonta in classifica sia davvero possibile. Ovviamente, solo con una vittoria.

Anno nuovo, vecchi obiettivi. L’addio di Paulo Sousa a Firenze!

Rimpianti, talenti lanciati, delusioni e tanti malintesi con società e tifosi. Forse il tecnico portoghese, il cui addio sembra essere ormai una formalità, verrà ricordato principalmente per questi aspetti.

“Io cerco sempre di lasciare un ricordo, di un allenatore e di una persona che dà tutto sé stesso. Cerco di imporre un gioco rischioso, ma punto sempre a controllare quello dei nostri avversari, arrivando a segnare un gol in più di loro. È ciò che faccio in ogni club in cui sono stato”.

Queste le dichiarazioni di Sousa dopo la vittoria contro il Bologna di Donadoni. Frasi che sanno d’addio.

Altalena continua

Due anni costituiti dal “tutto e poi niente”, dai selfie coi tifosi ai fischi incessanti. Ma anche dai sogni alla disillusione, dal primo posto all’ottavo. Già, quel primato che forse ha cambiato il rapporto allenatore-società-tifoseria. Adesso la Fiorentina si trova all’ottavo posto, e una candidatura all’Europa League che rimane l’obiettivo principale. Incertezze su incertezze, se non l’addio di Paulo Sousa.

Tuttavia, il presidente Della Valle proverà gratitudine e riconoscenza verso il tecnico portoghese. Le scoperte di Bernardeschi e Chiesa, futuri pilastri della nazionale e un gruppo rivalorizzato quando già con Montella sembrava a fine ciclo. Il rilancio di Matias Vecino. L’esplosione di Kalinic che potrà consentire una plusvalenza record. La vendita a suon di milioni di Marcos Alonso al Chelsea. Fino ad arrivare a Badelj e Tatarusanu, poco utilizzati da Montella.

Ma d’altra parte spiccano ulteriori punti a sfavore. Un Babacar poco sfruttato. Un Suarez spedito dopo 6 mesi al Watford. Un Pepito Rossi prima recuperato e mai inserito negli schemi. Fino ad arrivare al calo di Ilicic, da titolare inamovibile a riserva di lusso.

Un finale di stagione che, al di là dell’Europa, permetterà di sciogliere i dubbi sul futuro: Milic e Maxi Olivera, Salcedo e Cristoforo, ma anche Saponara, Tello, Hagi e De Maio. Le risposte arriveranno sul campo, anche se forse l’unica certezza sarà l’addio di Paulo Sousa, insieme ai tanti rimpianti.