Scendendo in dettaglio, il Genoa nel primo tempo è riuscito a spezzare il ritmo al centrocampo della Fiorentina. La fascia sinistra ha funzionato a dovere per tutti i 90’ con il trio Marchese-Antonini-De Ceglie. A destra decisamente meno. Altro elemento negativo della prestazione rossoblu: l’assoluta libertà di cui ha goduto Aquilani. E meno male che il viola è stato sostituito. In difesa, encomio per De Maio: eccetto il fallo da rigore su Ambrosini, è stato preciso e concreto. Bene anche Burdisso. Maluccio Bertolacci che ha inciso nell’episodio del gol del 3-2 dei padroni di casa. Matuzalem buon regista. Ma la caratteristica del Grifone che è piaciuta molto stasera è il non aver atteso gli avversari, ma ha cercato di impostare la manovra, colpendo anche in contropiede. E soprattutto si è visto il carattere: sul 3-2 non c’è stata la resa, come si temeva che accadesse, ma una reazione, uno scatto di orgoglio che ha portato al giusto pareggio di De Maio.
E adesso la squadra dovrà concentrarsi sul derby. Non si sa ancora se “la madre di tutte le partite” sarà disputata la domenica alle 12:30, al lunedì (come riportato da Repubblica-Il Lavoro) o alle calende greche. Forse non sarà giocata al Tempio, ma sulla Luna o su Marte. Perdonate l’ironia: voglio solo dire un’ultima cosa sull’argomento. Questa vicenda rappresenta la lampante mancanza di dialogo tra la Lega di A, Prefettura e Comune di Genova (così come con le istituzioni delle altre città coinvolte nel torneo). Il calendario del campionato è noto dalla fine di agosto: se ci fosse stato una fattiva comunicazione tra tutti, ci si sarebbe accorti che il 2 febbraio nella Superba si svolge la Fiera di Sant’Agata e che non era possibile disputare Genoa-Sampdoria in quel giorno. Non solo. Faccio presente che vendere il derby in Estremo oriente, scegliendo l’orario alle 12:30, è una scelta poco redditizia. In Cina, Giappone, Australia e altre nazioni dell’area le uniche squadre che interessano sono Milan, Inter e Juventus. Invece è molto seguito in Sudamerica, dove i telecronisti lo chiamano “el clàsico”: meglio dunque scegliere gli orari delle 15:00 oppure delle 20:45. Ma forse è sfuggito alla “Confindustria” del pallone. Polemiche orario a parte, il Genoa arriverà vi ben carico e col morale alto dopo i 4 punti conquistati con Inter e Fiorentina. Passo e chiudo!
[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]
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