Non è come vincere una Coppa Italia “vera”, ma vedere trionfare la Fiorentina, seppur in versione mini, è comunque una grande soddisfazione.
Soprattutto all’Olimpico contro la Roma e per giunta in una stagione in cui i grandi di gioie ne hanno regalate ben poche. Bravi ragazzi, bravo Buso, bravo Corvino. E allora c’è da spolverare la bacheca e soprattutto c’è di che essere ottimisti sul futuro di questi ragazzi. Le categorie giovanili e la prima squadra sono due mondi completamente diversi e tanti baby stelle si sono perse strada facendo. Ma questo è un gruppo che promette dalla testa ai piedi: quando vinci lo scudetto Allievi (sono ben 10, leggi qui) e poi due anni dopo quasi con gli stessi uomini alzi una Coppa Italia Primavera dopo aver raggiunto anche una finale al Viareggio, non è un caso.
Il contrario. Carraro, Salifu, Acosty, Masi, Piccini, Agyei, Iemmello e tutti gli altri: adesso sarà fondamentale gestire il loro ultimo gradino, quello più importante. Chi sia già pronto o chi invece abbia bisogno di andare a farsi le ossa (evitando militanze infinite in Primavera come Seculin o stagioni in panchina come Babacar) la società e Corvino lo sanno molto meglio di noi. Ma nei prossimi 2-3 anni la Fiorentina dovrà contare su almeno 3-4 acquisti “fatti in casa”: è una speranza e, se vogliamo, quasi un dovere.
[Simone Bargellini – Fonte: www.violanews.com]