Nelle ultime settimane la Fiorentina ha vinto in lungo e in largo in tutti gli stadi principali di Italia come Torino, Milano e Roma. Lo sa bene Montella così come la città che a più riprese ha visto un flusso denso di tifosi verso la stazione di Campo di Marte per abbracciare la squadra di ritorno dalle suddette imprese. L’entusiasmo è alle stelle, la semifinale di andata di Tim Cup induce all’ottimismo ma a vestire i panni del pompiere è stato Vincenzo Montella. In sala stampa il tecnico ha dettato la linea guida, chiara e coerente con il passato: la squadra deve scendere in campo resettando il passato e tenendo conto che la storia è tutta da scrivere. Per fare calcoli e gestire le gare occorre un grado di esperienza che la Fiorentina non ha quindi l’atteggiamento deve essere simile a quello di un gregario, in ogni singolo.
Ad inizio aprile i viola sono ancora in corsa per tre fronti e questa sera si giocano il pass per una finale: sarebbe il raggiungimento del primo obiettivo stagionale. Per conseguire una meta di tale portata occorrono semplicità e entusiasmo, quella che si legge sul volto di Salah dopo qualsiasi giocata. La filosofia dei Della Valle è questa, Cuadrado ne è stato un alfiere mentre oggi lo è Mohamed. La Fiorentina amava specchiarsi ma proprio con la velocità ed il dinamismo dell’egiziano ha imparato ad essere più verticale e quindi pericolosa più volta in ogni singola gara. Una squadra così vince e diverte quando è lei stessa a divertirsi senza troppi patemi d’animo. Montella come Caronte nella Divina Commedia “batte col remo qualunque s’adagia“, riferito alle anime che si fermano, tiene tutti sulla corda e indica la via: adesso tocca ai giocatori percorrerla in maniera trionfale.
[Stefano Rossi – Fonte: www.violanews.com]