Il calcio moderno giocato bene prevede fra le altre cose che l’azione cominci dalla difesa, con un palleggio autoritario che permetta di non perdere palla tentando lanci lunghi “alla viva il parroco”. Lo fa il Barcellona, con la sua retroguardia composta spesso di diversi centrocampisti, e lo fa anche la Fiorentina di Montella, che può vantare una difesa molto abile con i piedi e un portiere come Viviano che usa bene il sinistro. Ieri addirittura il tecnico campano si è arrabbiato quando l’ex estremo difensore del Palermo ha rinviato lungo, ma siamo certi che anche certi svarioni di Savic e compagni non l’hanno fatto sorridere.
Ieri più che mai infatti i difensori sono stati messi in difficoltà dal pressing degli attaccanti avversari, e in più occasioni hanno rischiato la frittata. L’episodio chiave è quello di Savic che, complice un Gonzalo che si disinteressa dell’azione, passa in orizzontale verso Immobile, che fortunatamente stoppa di mano. Il pericolo corso però non snatura il gioco viola, Roncaglia, Gonzalo e Savic continuano a passarsi il pallone nelle retrovie, coinvolgendo anche Viviano, in due occasioni nei due minuti successivi al fattaccio. Qualche altro errore capita, come il retropassaggio sbagliato da Pizarro in chiusura di primo tempo e il rinvio ritardato da Viviano, pressato dall’attacco genoano, quando mancavano pochi minuti alla fine della gara. Un eccesso di confidenza che fino ad oggi non ha mai creato eccessivi problemi, se non qualche rischio, ma che può causare un gol da un momento all’altro. Ieri i tre errori hanno suonato un piccolo campanello d’allarme: va bene gestire il pallone, ma senza correre rischi inutili.
[Francesco Cianfanelli – Fonte: www.violanews.com]
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