Così, però, non è stato. Anzi, il transalpino è stato uno dei peggiori fin qui, in totale ha collezionato solo sette presenze, anche per via di alcuni guai fisici. Sembra un lontano parente di quello ammirato con la maglia dei Red Devils, tanto che, secondi alcuni, sarebbe già sul viale del tramonto. Più che una soluzione, pare essere un problema per la Juve, quasi un freno. Nonostante la vittoria all’ultimo secondo, contro il Torino è stato uno dei peggiori. Mai un’incursione in avanti, mai un passaggio smarcante. Una prestazione insufficiente, “impreziosita” dalla figuraccia sul coast to coast di Bruno Peres, travestitosi, nell’occasione, da pendolino Cafù. La fase difensiva non è mai stata il pezzo forte di Evra, spesso disattento nelle marcature e nelle diagonali. In più, i trentatré anni stanno iniziando a farsi sentire, soprattutto nella velocità e nella reattività di gamba. Joaquin potrebbe creargli non pochi grattacapi nel puntarlo e lo spagnolo è uno dei migliori in questa giocata utile a creare la superiorità numerica. Anche il morale può fare la sua differenza. El Pisha vola sulle ali dell’entusiasmo e si sente nuovamente considerato. Condizioni ideali per rendere al meglio.
Sull’out opposto, dovremmo rivedere Marcos Alonso. Il suo dirimpettaio non sarà Lichtsteiner, squalificato. Una buona notizia, questa, per la Fiorentina. Lo svizzero è uno dei punti fermi della Juventus, con Conte prima e con Allegri adesso. Nei suoi anni a Torino, l’ex Lazio è migliorato parecchio tecnicamente e, quindi, a proporsi in fase offensiva e ad inserirsi con i tempi giusti in area. Non a caso, è lui uno degli uomini assist dei bianconeri. Vista l’indisponibilità di Caceres, l’elvetico sarà sostituito, probabilmente, da quel Padoin che i tifosi viola ricordano per via del quinto gol nella maledetta partita del 17 marzo 2012. L’ex Atalanta si sta abituando a giocare come terzino, ma non c’è dubbio che sia adattato in quel ruolo. Alonso ne potrebbe, così, approfittare. La sua personalità e autostima stanno crescendo. Soprattutto contro il Verona, match in cui è andato più di una volta vicino alla rete, è stato uno dei più pimpanti e reattivi, oltre che decisivo sul cross del 2-1 di Cuadrado. Non gli si può chiedere di puntare e saltare in dribbling il diretto marcatore come a Joaquin perché i due hanno caratteristiche fisiche diverse (più alto e meno “elastico” Alonso), ma il numero ventotto, soprattutto se ben supportato dai compagni negli scambi veloci, può far male a Padoin, più centrocampista che difensore. Sicuramente a sinistra, vedremo un “duello” meno tecnico rispetto a quello di destra tra Joaquin ed Evra.
Come spesso accade, le partite si vincono nel cuore del centrocampo, ma le fasce possono diventare decisive venerdì sera.
[Stefano Niccoli – Fonte: www.violanews.com]
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