I numeri difficilmente mentono e spesso rappresentano il modo migliore per analizzare le situazioni. E quelli riguardanti l’imbattibilità di Norberto Neto parlano chiaro. La Fiorentina, infatti, non subisce gol da ben 555 minuti, esattamente dalla gara di Europa League contro il Dnipro (era il 12 dicembre). Da allora la squadra ha mantenuto la porta inviolata contro Bologna, Sassuolo, Livorno e Torino in campionato e col Chievo in Coppa Italia. Se non è un record, poco ci manca, nel 2006-07 fu Sebastian Frey a restare imbattuto per sei match consecutivi. Il merito va condiviso con gli altri componenti della retroguardia gigliata, più concentrata e corta con gli altri reparti del campo rispetto a qualche mese fa. Ma per il brasiliano si può parlare tranquillamente di “vittoria”. Sì, perché i mugugni e le perplessità della scorsa estate e di inizio stagione erano quasi unanimi. “Ha ottime doti, ma manca di tecnica”, “Molto meglio Agazzi”, le opinioni più ricorrenti. L’ex Cruzeiro sarebbe stato, a detta di molti, il punto debole di una formazione costruita per le prime tre-quattro posizioni di classifica o, nella migliore delle ipotesi, una rischiosa scommessa. Un dubbio anche legittimo alla luce del fatto che il calciatore non era mai stato titolare nei suoi primi tre anni in viola e si apprestava a farlo in una stagione con ambizioni quanto mai elevate per la Fiorentina. I commenti della gente non hanno però minimamente intaccato l’autostima del giocatore che ha continuato ad allenarsi duramente, con impegno e attenzione.
E i risultati stanno arrivando, il lavoro, si sa, alla fine paga. I miglioramenti del brasiliano sono evidenti. Dalle incertezze contro Parma e Verona, ad esempio, ai miracoli su Paulinho e Benassi contro il Livorno e su Cerci e Barreto con il Torino. Bene anche contro la Roma, nonostante la sconfitta, con gli interventi su De Rossi e Gervinho e col Sassuolo, partita in cui il classe 1989 è riuscito ad infondere tranquillità ai propri compagni grazie alle sue uscite. E non dimentichiamoci delle parate contro la Juventus nella ripresa che hanno scongiurato l’incubo del 3-0 e dato, di fatto, il là ad una rimonta entrata negli annali della storia del club. Certo, è ancora presto per un bilancio definitivo e per accostare Neto ai grandi numeri uno della Fiorentina (Sarti, Superchi, Albertosi, Galli, Toldo e Frey), ma la strada intrapresa è quella giusta. Montella si fida ciecamente del suo portiere – aspetto fondamentale, questo, nel calcio – , tanto che non ne può fare a meno anche in sfide di poco fascino come quella di Coppa Italia col Chievo. Munua, due sole presenze in Europa League, ha capito l’andazzo, così nei prossimi giorni rescinderà il contratto e tornerà in Uruguay al Nacional de Montevideo. E la ritrovata solidità difensiva potrebbe avere importanti ripercussioni sul mercato di gennaio. Visto l’infortunio di Giuseppe Rossi, le priorità di Pradè e Macià sono cambiate e qualsiasi discorso relativo al rafforzamento della difesa dovrebbe essere rimandato all’estate.
[Stefano Niccoli – Fonte: www.violanews.com]