Partita pressoché perfetta quella impostata da Davide Nicola che ha ridotto al minimo i rifornimenti per Pepito Rossi (uscito dopo un’entrata dura di Rinaudo, speriamo in niente di grave) costringendo, con un centrocampo foltissimo e una difesa attentissima, a una giornata di magra campioni del calibro di Borja Valero, Cuadrado. Senza dimenticare che dietro mancava un certo Emerson.
Il Livorno dopo aver gestito senza affanni nel primo tempo ha capito che c’erano i presupposti per l’impresa. E chissà come sarebbe andata finire senza quella maledetta traversa sul bello stacco di Mbaye. Il gol, peraltro subito su palla inattiva, poteva abbattere il Livorno e invece ha paradossalmente sortito l’effetto contrario. La Fiorentina è lentamente uscita dal match mentre Luci e compagni, con una reazione veemente e sanguigna, di quelle che piacciono tanto ai livornesi, hanno cominciato a seminare il panico in area viola e solo due prodezze clamorose di Neto su Benassi, schierato a sorpresa e di gran lunga il migliore amaranto in campo, hanno salvato una Fiorentina arruffona che al contrario del Livorno, da questa partita può prendere solo il risultato finale e i tre punti. Che, però, ahinoi, restano comunque la cosa più importante.
A Firenze gli amaranto hanno mostrato grinta, personalità e buon gioco. Sono queste le armi con cui andare a conquistare la salvezza. Il Livorno, questo Livorno, ce la può fare. Crediamoci.
[Luca Aprea – Fonte: www.amaranta.it]
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