É stato uno dei giocatori che più di tutti ha convinto in questa stagione. Mati Fernandez ha mostrato per quale motivo fosse giusto aspettarlo nei suoi primi anni di incertezze con la maglia della Fiorentina. Già nella scorsa annata aveva fatto capire che c’era del buono in questo tanto tecnico quanto timido ragazzo, che è definitivamente “esploso” in questa annata, mostrandosi vero uomo in più nel centrocampo di Montella.
Il cileno ha trovato continuità di prestazione in un centrocampo viola che mai come quest’anno ha dovuto fare a meno del trio intorno al quale era stata costruita la prima Fiorentina della gestione Pradè-Macia: Borja Valero-Pizarro-Aquilani. Se il Pek quando è stato in campo ha sempre, o quasi, fatto la differenza e ricordato agli spettatori come si gioca nel ruolo di “playmaker”, gli altri due hanno decisamente fatto fatica.
A cominciare da Aquilani che una vera continuità di prestazioni quest’anno non l’hai mai avuta a causa degli infortuni che ne hanno limitato l’utilizzo. Lui aveva sempre garantito un ottimo apporto non solo in fase di interdizione e di gestione della palla, ma anche in quella realizzativa. Ogni anno eravamo abituati a vederlo andare in gol con una frequenza decisamente buona per un centrocampista, reti che questa stagione sono andate a mancare.
Per non parlare poi di Borja Valero, il quale non ha ancora trovato la condizione fisica giusta (anche alcuni guai fisici non lo hanno certo aiutato) per inanellare una lunga serie di prestazioni positive. C’era così bisogno di qualcuno che facesse anche le sue veci, con giocate di qualità in ogni zona del campo, correndo a perdifiato su tutti i palloni senza per questo perdere lucidità nella zona decisiva del terreno di gioco.
Ecco allora Mati Fernandez, il cileno che finalmente ha trovato la sua dimensione a Firenze. Il suo apporto in questo finale di stagione sarà decisivo, e finché riuscirà a mantenere questa forma fisica ci sarà poco da temere.
[Lorenzo Benedetti – Fonte: www.violanews.com]