Tale parallelismo si è protratto fino alla sessione invernale in cui le due squadre hanno semplicemente fatto degli acquisti mirati per completare la propria “rivoluzione”, arricchendosi inoltre con gli unici due fuoriclasse che il mercato di Gennaio ha portato in Italia (Balotelli e Rossi), con la differenza che il milanista sta già risolvendo le partite a suon di gol, mentre i gigliati ancora non hanno potuto schierare il loro gioiello. Entrambe le società hanno saputo riprendere in mano una situazione complicata anche dal punto di vista del bilancio, e sono riuscite a convincere i tifosi della bontà del loro lavoro. Galliani pochi giorni fa parlava di un valore di mercato della squadra milanese più alto rispetto all’anno scorso, stesso discorso per il buon Pradè che non perde mai l’occasione per ricordare il lavoro certosino che si è celato dietro alla ricostruzione viola. Adesso questo parallelismo si è trasformato in un forte dualismo all’interno del rettangolo di gioco, e della classifica con l’obiettivo comune di raggiungere l’Europa, obiettivo che prima delle rispettive rivoluzioni, sembrava una vera e propria utopia.
[Marco Gonfia – Fonte: www.violanews.com]
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