Fiorentina-Milan: precendenti e curiosità

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logo-fiorentinaCinque piccole storie, tutte in una partita. Sono quelle di Cuadrado, Ljajic, El Hamdaoui, Toni e Larrondo, ovvero i cinque attaccanti che domenica prossima proveranno a scardinare la difesa rossonera nel big match decisivo per la corsa Champions. Sarà anche questo Fiorentina-Milan, amarcord di un attacco orfano della sua punta di diamante, esattamente come all’andata quando le reti decisive per esorcizzare il Diavolo arrivarono da Aquilani, Borja Valero ed El Hamdaoui.

Prima rete in Serie A e con la maglia della Fiorentina per il marocchino, ma non la prima contro il Milan. Quella risale alla Champions League 2010/2011 e la sera del 28 settembre permise all’Ajax di strappare un pareggio preziosissimo all’Amsterdam Arena. Peccato che il ritorno non sia stato altrettanto fecondo di gioie per l’attuale numero nove viola: la partita di Milano infatti segnò l’inizio dei dissapori con il tecnico dei Lancieri De Boer, causa prima dell’esclusione dalla rosa e della successiva cessione. Il Milan nel destino di El Hamdaoui, chissà che non ci sia (in positivo) anche domenica prossima.

Più traumatica l’esperienza di Cuadrado contro i rossoneri, non certo per l’1-3 dell’andata (suo l’assist nell’azione della rete firmata da El Hamdaoui) quanto per quella che probabilmente è la partita più rocambolesca nella carriera dell’esterno colombiano. Difficile infatti dimenticare il clamoroso 3-4 subito in rimonta dal suo Lecce nella scorsa stagione dopo che i salentini avevano chiuso il primo tempo addirittura sul 3-0 (!). Anche il colombiano segue l’andamento del match mettendo più volte in difficoltà nel corso della prima frazione di gioco il malcapitato Mesbah e deprimendosi progressivamente nella ripresa fino alla sostituzione.

C’è una sostituzione anche nella storia di Adem Ljajic, sempre contro il Milan. A dire la verità ce n’è più di una visto che su cinque incroci il talento di Novi Pazar soltanto in un’occasione è riuscito a disputare tutti i novanta minuti. Quella che però più ci interessa è la prima, ovvero quella dell’esordio di colui che fino a quel momento era stato solo un oggetto misterioso acquistato da Corvino a gennaio. Era il primo maggio 2010 e al minuto 59 iniziava la travagliata avventura di Ljajic con il giglio sul petto. Un buon inizio a dire il vero, peccato aver dovuto aspettare tre anni per vedere qualcosa in più…

San Siro, battesimo del fuoco. Lo è stato (in A) anche per quello spilungone sgraziato su cui molti non avrebbero scommesso una lira a 23 anni suonati e rispondente al nome di Luca Toni. Quanto si sbagliavano. Tra questi fortunatamente non c’era Edy Reja, che non ci pensò due volte a buttarlo nella mischia. Il primo ottobre del 2000 il suo Vicenza uscirà sconfitto 2-0 contro l’ultimo Milan targato Zaccheroni. Decisamente meglio la prima contro il Diavolo al Franchi: doppietta della futura Scarpa d’Oro (33 reti stagionali… scusate se è poco) nel 3-1 all’alba dell’era Prandelli. Da quella volta la Fiorentina non riuscirà più a battere il Milan tra le mura amiche.

E Larrondo? Nella sua breve carriera in Italia di storie sul campo non se ne trovano molte ma ci piace immaginare che la favola del brutto anatroccolo per una sera, anzi, per un primo pomeriggio di inizio primavera, si possa realizzare a Firenze. Magari a gara in corso visto che dopo Cagliari sembra improbabile vederlo tra gli undici iniziali. Quella sì che sarebbe una grande storia da raccontare.

[Alessio Crociani – Fonte: www.violanews.com]