E venne anche il giorno di Marcos Alonso. Dopo le rivincite di Badelj, Neto e in piccolissima parte anche di Ilicic, è stato l’esterno spagnolo a mettere il suo marchio su una delle tante imprese viola degli ultimi tempi. Storie molto diverse fra loro quelle dei tre viola, ma accomunate dallo stesso spirito di abnegazione messo in campo per riconquistare la piazza viola. Trascinati da un gruppo per il quale è impossibile non sacrificarsi, di quelli che a Firenze non si vedevano da decenni. Al di là dell’apporto tecnico sul campo, Alonso ne è ormai una delle colonne portanti. E non poteva essere altrimenti nello spogliatoio italiano ispanofono per eccellenza.
Prendete la rete messa a segno contro la Roma: una palla che sembrava persa sull’out offensivo di sinistra si trasforma magicamente nella rete che chiude il discorso qualificazione dopo appena 17 minuti. Skorupski ci mette molto del suo, è vero, ma Alonso ci crede sino alla fine, senza mollare di un centimetro. Eccolo qua il senso di questa Fiorentina: fame, determinazione e compattezza. Il numero 28 viola lo incarna alla grande, ma non è tutto. Perché ora Alonso inizia a fare la differenza anche in campo. “Hanno cominciato anche a Firenze a conoscermi tutti”, ha dichiarato nel post partita dell’Olimpico. Già, Marcos. Ed è un piacere.
[Alessio Crociani – Fonte: www.violanews.com]