Fiorentina: più umiltà nei suoi giocatori

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logo-fiorentinaLo star system del calcio è sempre alla ricerca del nuovo personaggio, meglio se uno che sappia giocare e che sia anche un po’ arrogante e maleducato, preferibilmente giovane, pettinato in un modo che farebbe rabbrividire ogni genitore, e magari con una bella cresta, ormai trasgressiva  alla pari del maglione di Natale con le renne. Facile nominare Mario Balotelli, che per un motivo o per l’altro è sempre sopra le righe, o un Paul Pogba che simpaticamente sfoggia la mitraglia a Firenze, ma la lista potrebbe essere ancora più lunga. In questo scenario la Fiorentina prova a portare avanti un esempio diverso, con più umiltà e meno creste.

Ne è un esempio lo stesso Matos, che nel giorno del suo secondo gol in Europa spiega ai giornalisti che lui più spazio non crede di meritarlo ancora, e che ritiene già un onore allenarsi con Giuseppe Rossi e Mario Gomez (anche se con l’ex Bayern si sono appena incrociati). I due attaccanti sono anche due maestri non da poco in quanto a “normalità”. Il tedesco, malgrado l’infortunio, non si perde una partita casalinga al Franchi, e commenta entusiasta le vittorie dei compagni, mentre Pepito è il ritratto dell’umiltà, di un ragazzo che ad un certo punto sembrava aver perso tutto e che poi è riuscito a rialzarsi.

E non si monta la testa neanche Marko Bakic, che gioca nella Nazionale del Montenegro, ma in Italia scende in campo di rado. Ha tanto da imparare, e lo sa. Magari anche da Borja Valero, un altro che in quanto a testa può insegnare tanto a molti colleghi. Mentre ad esempio Balotelli scrive “Io faccio gol, lasciatemi in pace”, lo spagnolo spiega che a lui di andare a segno con regolarità “non interessa”, ma che si sente un muratore, e il suo obiettivo è quello di far giocare bene la squadra (fra l’altro ci riesce benissimo). Sarebbe da citare anche Marvin Compper, un altro ragazzo umile, ma intelligente e colto, elogiato dallo stesso Montella. E forse non è un caso che anche all’interno della Fiorentina siano proprio quelli che si sono presentati in maniera più arrogante ad aver avuto più difficoltà ad ambientarsi ed a trovare spazio. Come ad esempio Iakovenko quest’anno, o Cerci e Vargas, esclusi da Montella nella scorsa stagione.

[Francesco Cianfanelli – Fonte: www.violanews.com]