Non ho rancore verso Zabaleta, perché non è venuto al City come un grande nome. Ha giocato ed ha fatto molto bene. Non ci sono rancori neanche verso Pellegrini. É stato difficile per lui darmi una seconda possibilità a causa della forma di ‘Zaba’. Ho partlato con Begiristain (ds del City, ndr) la scorsa stagione e mi chiese se volevo firmare un nuovo contratto. Mi offrirono un accordo di quattro anni ma io gli risposi che tutto dipendeva da quanto avrei giocato. Non stavo giocando, misi insieme solo quattro presenze in Premier League. Posso giocare anche a centrocampo ma non sono neanche stato preso in considerazione per quel ruolo. Non potevo contrattare su queste basi e risposi che non avevo intenzione di firmare. Mi fu risposto ‘va bene’, e così puntarono su Sagna al mio posto. In ogni caso so quanto sono bravo come giocatore.
Sento che l’esperienza al City è chiusa per me, a meno che Mancini non torni e mi voglia indietro! Ovunque giocherò il prossimo anno, anche nel caso rimanga alla Fiorentina, voglio essere la prima scelta. É una cosa che non ha niente a che fare con il denaro. Se fosse per i soldi, avrei firmato con il City. Un giorno tornerò a Manchester in qualche modo, forse non da allenatore, ma mi piacerebbe fare l’osservatore. Io amo il City, e i tifosi sono sempre stati grandi nei miei confronti”.
Poi Richads parla dell’attualità del Manchester City, e solo successivamente torna a parlare del suo presente: “Sono orgoglioso di essere andato in Italia. molti giocatori dicono che andranno in Italia quando avranno 31 o 32 anni, mentre io ne ho 26, i miei anni migliori. É stata una decisione coraggiosa. Mi sono sempre piaciuti il Milan, l’Inter, la Juventus e la Fiorentina. Sono tra le migliori squadre del momento. Mi piacerebbe tornare in Champions League, ho amato ogni minuto disputato in quella competizione. In Inghilterra i difensori sono più bravi nell’uno contro uno rispetto all’Italia. Penso che la Premier League sia il miglior campionato del mondo, ma i difensori italiani sono più forti tatticamente. Sono sempre dove farsi trovare, è come una partita a scacchi. In Inghilterra il gioco è più frenetico. Mi sarebbe piaciuto giocare molto di più rispetto a quando ho giocato fin’ora nella Fiorentina. Montella mi preferisce come terzino destro e quindi il mio impiego dipende dall’assetto della difesa.
Balotelli? Parlo sempre con Mario. É un bravissimo ragazzo ma è un po’ pazzo. Fa cose pazze tipo non festeggiare dopo un gol per ciò che è stato detto su di lui”.
Infine l’argomento Nazionale: “L’Inghilterra è un tema delicato per me. Ho ricevuto una chiamata nel 2012 da Stuart Pearce per la selezione olimpica. Mi disse che Hodgson mi teneva in stand-by. Ero arravviato ma poi pensai: ‘Le Olimpiadi! A Londra! Perché no?!’. Ho passato alcuni tra i momenti migliori della mia vita. Per quanto ho fatto negli ultimi 18 mesi non merito di essere chiamato da Hodgson. Non ho giocato abbastanza. Ci sono terzini destri che giocano più di me, ma non credo che abbiano delle qualità migliori delle mie. É dura. Ci sono giocatori che vengono convocati quando non se lo meriterebbero. Devo essere sicuro di me stesso e continuare a lavorare sodo. A volte bisogna rispettare le decisioni del ct. Sarebbe bello essere chiamato solo per capire se ci ci sono possibilità o per sapere cosa devo fare per tornare in Nazionale. Anche nell’eventualità che non piaccia ad Hodgson e che non abbia alcuna possibilità”.
[Alessio Crociani – Fonte: www.violanews.com]
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