Pronti via, semaforo verde domenica 5 marzo con il GP del Bahrain la prima del 23 gare totali. Entra per la prima volta in calendario Las Vegas che prende il posto del GP della Cina. Per gli appassionati italiani c’è la doppia tappa Imola e Monza. Il Mondiale si concluderà il 26 novembre con il GP di Abu Dhabi
La Red Bull forte del doppietta costruttori-piloti dell’anno scorso partirà sicuramente come favorita. Max è l’uomo da battere, il secondo pilota è sempre il messicano Sergio Perez un fidato compagno. La novità riguarda la terza guida affidata a Daniel Ricciardo. Per lui si tratta di un gradito ritorno, dove nel periodo 2024-2018 riuscì a conquistare 7 vittorie e 31 podi. Un bagno di umiltà dopo il ritiro avvenuto nel 2022 quando guidava la Mclaren. Anche le dichiarazioni del capo piloti Christian Horner nel giorno della presentazione stanno ad indicare un profilo basso della scuderia. Solo il Campione del Mondo è sicuro di se stesso , ma non poteva essere diversamente. E’ stato il più giovane pilota a disputare un GP a solo 17 anni, ed ora all’età di 25 anni sembra un veterano. L’anno scorso ha stabilito il record di 15 vittorie in una stagione, e viene da un biennio stratosferico dove ha conquistato 25 vittorie, 17 pole e 35 podi.
La più accreditata avversaria dovrebbe essere la Ferrari. Ha cambiato il team manager, il francese Frederic Vasseur ha preso il posto di Mattia Binotto. Quest’ultimo paga i troppi errori commessi al muretto, strategie, scelte sbagliate che hanno condizionato le ottime prove derivanti dalle numerose pole position. La scuderia di Maranello ha confermato sia Charles Leclerc che Carlos Sainz. Il vice campione del Mondo si presenta al via con il chiaro obiettivo di vincere il campionato. Il contratto scade nel 2024, ancora presto per parlarne, che non deve rappresentare un problema. Il pilota monegasco ha sicuramente il talento, rispettoso della Scuderia che lo ha fatto crescere ma pretende una monoposto competitiva. L’anno scorso è stato l’unico ad impensierire le Red Bull, con 3 vittorie e 9 pole, poche per puntare al titolo. La Ferrari sarà presentata il 14 febbraio, giorno di San Valentino degli innamorati, come lo sono del resto gli italiani per la rossa.
Le Mercedes l’anno scorso hanno fatto fatica a tenere il passo delle Red Bull e delle Ferrari. I notevoli cambiamenti apportati al regolamento, questo “effetto suolo” hanno impedito alle stelle d’argento di essere competitive. Un solo GP vinto nel finale in Brasile sono un bottino misero per una scuderia abituata solo a vincere. La faccia delusa di Toto Wolf al muretto ci ha accompagnato per tutta la stagione. Il sette campione del Mondo Hamilton punterà al record assoluto, che in questo momento detiene a pari merito con Michael Schumacher. Alla seconda guida ci sarà sempre il promettente George Russell. Una sfida ardua, ma la casa tedesca è abituata a sorprenderci e ritornare ai fasti passati recenti, 8 vittorie e 9 con i piloti nel mondiale, sono il biglietto da visita.
Per l’Alfa Romeo, motore Ferrari, si tratta dell’ultimo anno insieme alla Sauber. Una collaborazione voluta dal rimpianto Sergio Marchionne. I piloti saranno il finlandese Bottas e il cinese Zhou che vorranno confermare il buon sesto posto della passata stagione. Sauber invece aspetterà l’ingresso della Audi previsto per il 2026. La scuderia di Faenza, Alpha Tauri si presenterà con il giapponese Tzunoda e la novità olandese De Vries che ha preso il posto di Gasly e avranno il compito di migliorare il deludente campionato passato.
Due scuderie gloriose che hanno fatto la storia della F1 si presentano al via con aspettative diverse. La Mclaren era tornata alla vittoria nel 2021, con la doppietta Ricciardo-Norris dopo ben nove anni di astinenza. Sembrava un ritorno al passato, con le sfide epiche tra Prost-Senna, senza dimenticare Niki Lauda. Invece quel salto di qualità non c’è mai stato. In questa edizione la nuova coppia formata da Lando Norris e Oscar Piastri liberato da Alpine, proveranno a salire sul podio, cosa che difficilmente potrà succedere alla Williams con il thailandese Albon e l’americano Sargeant con gli Stati Uniti che ritrovano un sedile di F1 dopo 16 anni. Obiettivo è arrivare a punti e migliorarsi in qualifica, lottare almeno per il Q2 , fatto raro negli ultimi anni
L’ambiziosa scuderia francese Alpine al suo debutto avvenuto nel 2022 aveva prefissato come obiettivo quello di vincere il Mondiale in 100 gare. Ancora ne mancano 80 e con il confermato Esteban Ocon e il nuovo pilota Pierre Gasly cercheranno di migliorare il quarto posto costruttori della passata edizione.
L’Aston Martin invece ha fatto il colpo di mercato ingaggiando il due volte campione del Mondo Fernando Alonso, in sostituzione di Sebastian Vettel e confermando il figlio del proprietario Lance Stroll. La scuderia inglese affidandosi al 41enne spagnolo cercherà di dare un senso ai tanti investimenti. Per Alonso si tratta della 20esima partecipazione ad un Mondiale. Già detiene il record di Gran premi disputatati con 355, numero destinato a salire, altamente improbabile quello di vittorie, 32.
Conclude la griglia di partecipanti la statunitense Haas che è stata la prima a presentare la vettura. L’anno scorso ha ottenuto la prima pole position con il confermato Kevin Magnussen. Per l’anno 2023 ha sostituito Mick Schumacher con Nico Hulkenberg. La speranza americana è arrivare a punti ma in un circus dove la competizione è altissima è dura per tutti.
5 marzo: Gp Bahrain
19 marzo: Gp Arabia Saudita
2 aprile: Gp Australia
30 aprile: Gp Azerbaijan
7 maggio: Gp Miami
21 maggio: Gp Emilia Romagna
28 maggio: Gp Monaco
4 giugno: Gp Spagna
18 giugno: Gp Canada
2 luglio: Gp Austria
9 luglio: Gp Gran Bretagna
23 luglio: Gp Ungheria
30 luglio: Gp Belgio
27 agosto: Gp Olanda
3 settembre: Gp Italia
17 settembre: Gp Singapore
24 settembre: Gp Giappone
8 ottobre: Gp Qatar
22 ottobre: Gp USA
29 ottobre: Gp Messico
5 novembre: Gp Brasile
18 novembre: Gp Las Vegas
26 novembre: Gp Abu Dhabi
A cura di Marco Foianesi
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