MILANO – Francesco Totti è intervenuto al programma giornaliero Casa Sky Sport rispondendo alle numerose domande degli appassionati. Queste le sue parole a cominciare dalla situazione attuale: “Le giornate sono lunghe ma fortunatamente ho una famiglia che mi sostiene, bambini a cui stare dietro 24 ore su 24 tra giochi, palestra e compiti. Passiamo il tempo in questo modo. Se sto vedendo dei film? In questi venti giorni abbiamo consumato Netflix, stasera vedrò La casa di Carta”.
Sulle iniziative per contrastare il COVID-19 insieme ai compagni di Nazionale del 2006: “Nessuno si sarebbe mai aspettato di vivere in questa condizione, con questo problema seria. Ringrazio Dash per l’iniziativa dei 15 macchinari per lo Spallanzani di Roma e per aver raccolto 350 mila euro al fine di combattere questo virus e salvare più persone possibili. Allo stesso tempo con i miei compagni del 2006 abbiamo fatto un’iniziativa con la Croce Rossa ottenendo una buona somma di denaro per comprare ambulanze e attrezzatura ospedaliere”.
Sul video messaggio di Marcello Lippi a proposito del Mondiale: “Nel febbraio nel 2006 ebbi un infortunio serio con la rottura del perone e dei legamenti. In quel momento mi passarono in testa tante cose a cominciare dall’impossibilità di giocare il Mondiale. La sera dell’intervento, però, il professor Mariani mi disse che dipendeva solo da me e dalla mia determinazione. Il giorno dopo venne a trovarmi mister Lippi dandomi tanta carica, mi capovolse tutto dandomi la spinta per uscire da quel brutto tunnel lungo e buio. Sapevo che già che quello sarebbe stato il mio ultimo Mondiale e non volevo perdermelo”. Sul rapporto con la Nazionale: “Perché ho lasciato così presto? E’ una decisione che ho preso prima del Mondiale 2006 perché venivo da 40-50 stagionali ogni anno ed il problema alla schiena mi ha costretto a mettere da parte qualcosa. Ovviamente non potevo rinunciare alla Roma. Fortunatamente sono riuscito a chiudere la carriera in Nazionale con il Mondiale”.
Sul rapporto con Del Piero: “Parlare di Alessandro è riduttivo perché qualcuno, nel corso degli anni, si è divertito a creare questo dualismo mettendoci contro. Fortunatamente, avendo due caratteri simili, siamo riusciti ad unirci sempre più soprattutto nei momenti più difficili. Con lui ho un grandissimo rapporto e nessuno ce lo rovinerà”. Sulla scelta di De Rossi di chiudere la carriera in Argentina: “Rispetto quello che ha fatto Daniele, ognuno è libero di fare la propria scelta di vita ma io, nonostante le opportunità che mi sono state proposte sia all’esterno che in Italia (la Sampdoria), ero dubbioso. Volevo continuare sapendo di poter dare qualcosa ma alla fine un anno in più non mi avrebbe cambiato niente. La mia scelta di vita era quella di indossare un’unica maglia e, giocando anche due anni con un’altra, avrei cancellato tutto quello che ho fatto in 24 anni”.
Sul rapporto con Roger Federer: “Roger è il tennis. E’ un mio amico, spesso e volentieri ci sentiamo per messaggio con il traduttore, lui non parla l’italiano e io non parlo l’inglese. Ci vediamo raramente perché viviamo in posti completamente diversi, poi lui è sempre in giro per il mondo. C’è stima reciproca, mi identifico molto in lui. E’ una persona esemplare”.
Calciomagazine ® 2005 - 2024 - Notizie Calcio supplemento al Giornale Online L'Opinionista
p.iva 01873660680 Testata giornalistica Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009
Calciomagazine sui social - Redazione - Privacy Policy - Cookie Policy