Costruire il nuovo Genoa 2010/2011. Non è soltanto una frase fatta, ma è una caratteristica del giornalista della settimana di Pianetagenoa1893.net. Fulvio Bertamini, genoano doc, non è infatti un addetto ai lavori, ma è da molti anni a Milano come giornalista (responsabile coordinamento aree professioni e territorio) presso il mensile Costruire, una delle riviste più apprezzate del settore edile. Pur non essendo specializzato nel seguire costantemente il Grifo, è molto informato sugli sviluppi del mercato e nel fornire un giudizio critico circostanziato sulle vicende di Gasperini & co.
Com’è nata la sua passione per il Genoa?
«Mio padre è un vero genoano al 100%: ha iniziato a portarmi al Ferraris che ero quasi in fasce. Ricordo un derby vinto nel 1965 con gol di Rivara: avevo appena quattro anni».
Lei non è un addetto ai lavori, ma cosa pensa della “basketizzazione” del calcio con schemi numerici e altro?
«Non mi convince affatto. Sarà che forse vengo dalla vecchia scuola in cui il terzino marca l’ala: quando giocavo a calcio a livello agonistico ricoprivo il ruolo di libero. Sarò retrò, ma mi piace così».
Cosa le piace in particolare del gioco di Gasperini?
«Sicuramente la velocità e i ripetuti tentativi di attaccare sulle fasce con due attaccanti “larghi” e uno centrale. In questo modo si propone una manovra molto armoniosa condita dalla grinta e da tanta forza fisica che consente ai giocatori di giocare a mille all’ora. Ciò è sia il suo punto di forza, sia la sua debolezza: se gli uomini del Gasp non sono in forma e abbassano i giri del motore, il Genoa diventa subito una squadra superabile».
Giovedì scorso è arrivato Toni: nell’economia del gioco rossoblù, quale parte potrà recitare il neo arrivato?
«La qualità del giocatore non si discute: è una punta centrale di gran livello. Il punto centrale è il suo stato di salute che mi auguro sia perfetto. Toni è molto forte nel gioco aereo: il gioco largo con i traversoni potrebbe probabilmente favorire questa sua caratteristica. Inoltre potrebbe far salire la squadra con rapidità nelle fasi d’attacco. Non azzardo pronostici sul fatto che possa essere l’ideale per Gasperini. Ad esempio, non avrei mai pensato che Acquafresca, un attaccante molto valido, diventasse alla fine come una meteora per il Genoa: ha giocato poche partite ed è stato, da quel che leggo, bocciato. Però forse è meglio che sia ceduto adesso: se andasse incontro a un’altra stagione negativa potrebbe deprezzarsi drasticamente».
Toni a quale punta del passato potrebbe assomigliare?
«Probabilmente per certi versi a Borriello, anche se ha 33 anni. Però Gasperini, come ha rilanciato l’attaccante che ora gioca al Milan potrebbe anche riuscire a rivalutare al meglio anche Toni».
Come finirà la telenovela Sorrentino?
«E’ un matrimonio che doveva maturare dall’anno scorso ma non se n’è fatto mai nulla. Sorrentino è un portiere di esperienza che potrebbe essere molto utile al Genoa dopo l’esperienza negativa di Amelia».
E veniamo alle note dolenti del centrocampo…
«Non so cosa la società avrà intenzione di fare con Kharja: sperando che sia recuperato pienamente dagli infortuni credo che resterà. Ricordo un Genoa-Ternana 1-1: era il triste 2005, anno della promozione in serie A trasformata in retrocessione in C1. In quella partita notai proprio Kharja: faceva girare alla perfezione la Ternana. Ha dunque le caratteristiche del regista, anche se ha avuto in seguito delle evoluzioni che hanno modificato il suo modo di giocare».
Ricorre spesso il nome di Boateng come incontrista…
«Ho pensato che sin dall’inizio il suo nome fosse servito come schermo per possibili altri obiettivi. E’ un giocatore che si è messo molto ben in luce ai mondiali in Sudafrica: in questo modo il prezzo del suo cartellino è lievitato molto. Sicuramente ci sarà un altro nome che ora è ben nascosto dalla società: non sarà però facile sostituire un incontrista come Juric che era l’uomo giusto al momento giusto. Il centrocampo è la zona nevralgica del gioco del Genoa che bisogna perfezionare: deve sia impostare la manovra, sia formare una barriera per la difesa. Voglio anche ricordare che l’età pesa anche per un professionista esemplare come Milanetto: occorre quindi un ricambio».
L’anno scorso purtroppo non è stato sempre così: è d’accordo?
«Sì e ho un brutto ricordo della gara col Bologna, quando i giocatori felsinei segnarono un gol scendendo indisturbati dal centrocampo fino all’area di rigore. Però voglio sottolineare che la Nazionale italiana è riuscita però a far di peggio, subendo un gol direttamente dalla rimessa laterale».
Lei lavora in un mensile specializzato per l’edilizia. Immaginiamo che Preziosi e Gasperini siano un architetto e un ingegnere impegnati nella costruzione del Genoa: potrebbe dare loro qualche suggerimento?
«In attacco il Genoa non ha grandi problemi: l’acquisto di Meggiorini completa il reparto. Il centrocampo, ripeto, è la parte da migliorare: a me piace molto Maresca che ha caratteristiche che potrebbero andar bene per il gioco del Grifo, ma la società lo rifiuta forse per problemi d’ingaggio. La difesa è ormai formata, sempre che non vendano Papastathopoulos: ma sembra che ormai resti. Assieme a Bocchetti, Ranocchia, Moretti e l’esperto Dainelli il Genoa possiede forse uno dei migliori reparti arretrati della serie A. L’unica cosa che mi sento di suggerire è questa: Gasperini deve restare al Genoa».
[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]
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