Futuro di Sneijder: proseguono le ipotesi

Sono due i quotidiani sportivi italiani su tre che stamattina hanno dedicato i loro primi piani nerazzurri a una vicenda che ha del grottesco. Eh già, perché a leggere bene, non si capisce dove cominci la notizia e dove il pettegolezzo. A quanto si legge, Wesley Sneijder sarebbe attratto dalle sirene rossonere dei cugini milanisti e il tutto si basa su solide basi (scusate il gioco di parole). Solide? Dove? Facile. Primo: la moglie Yolanthe ha detto di amare Milano e che lo stesso Wes ci sta benissimo: “Non vogliamo andare via, amiamo questa città”. Secondo: l’Inter cercò di piazzare Sneijder già la scorsa estate e le performance di questa stagione, tra infortuni vari, indirizza la società di Corso Vittorio Emanuele a perseguire la medesima strada anche l’estate futura. Terzo: le amicizie della famiglia Sneijder con Boateng-Satta e Mark Van Bommel non sarebbero casuali, ma messaggi chiari indirizzati a Moratti. E la notizia? Ce lo vedete Moratti che vende Sneijder al Milan come un Muntari qualsiasi?

Ora, se tanto mi dà tanto, vuoi vedere che Boateng e Van Bommel verranno presi da Branca? Scherzi a parte, la verità è altra. La verità è che Wesley Sneijder non sta attraversando di certo la sua miglior stagione della carriera, ma questo è un mal comune – purtroppo – a tutto il gruppo nerazzurro. Nessuno di loro è al top, questo non significa che se ne andranno al Milan. E una foto su twitter in una serata tra amici non basta a giustificare una roboante prima pagina in un venerdì morto. Se è per questo, quante volte abbiamo visto Yepes, Schelotto o Lavezzi immortalati al Botinero, locale gestito da Javier Zanetti? Perché nessuno ha accostato i loro nomi all’Inter (almeno con quel pretesto)?

Tornando a Sneijder, la situazione è chiarissima. L’olandese sta bene a Milano e sta bene all’Inter. Chiede solo di sentirsi al centro di un progetto, proprio come qualsiasi campione degno di tal nome. Un addio certo in caso di avvento di André Villas-Boas per questioni tattiche? Altra bufala. Il 4-3-3 del lusitano è piuttosto duttile, basti pensare che al Porto trovava posto Joao Moutinho nei tre di metà campo, uno che certamente non è un armadio. Senza considerare il fatto che anche José Mourinho arrivò all’Inter con appiccicata addosso l’etichetta del 4-3-3, per poi utilizzarlo un mese scarso, ripiegando in maniera vincente prima sul 4-3-1-2, poi sul 4-2-3-1.

L’Inter terminerà questa stagione e poi ripartirà, programmando per tempo come si sta già facendo. In mezzo, un Europeo, in cui Sneijder potrà tranquillamente riabilitare la sua fama e rilanciarsi a livello tecnico e morale. Ma attenzione a non farsi vedere con Van Bommel per le strade di Kiev o per i bar di Varsavia…

[Alessandro Cavasinni – Fonte: www.fcinternews.it]

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