Ganso, nel fiume di parole manca ancora quella giusta: a quando?

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Paulo Henrique Ganso, astro nascente del calcio brasiliano che fa gola a molti club del Vecchio Continente, merita un plauso per la capacità di attrarre i riflettori sulla sua persona.

A soli 21 anni, evidentemente ben consigliato, il trequartista del Santos rilascia in pratica una dichiarazione un giorno sì e un giorno pure, quasi fosse una starletta televisiva che ha bisogno di farsi pubblicità per non essere dimenticata e perdere il treno professionale della sua vita, come quelle (quelli) che accettano di farsi catapultare su un’isola e di farsi riprendere anche mentre vanno al gabinetto. Pura provocazione la mia, ci mancherebbe.

Ganso è un giovane campione di cui, soprattutto oggi che è tornato da un infortunio, si continua a dire un gran bene. Non è un caso se Leonardo ne abbia spesso tessuto le lodi e, a quanto pare, mantenga con lui i contatti anche a un oceano di distanza. Il giocatore, che ha recentemente rotto con il Santos sulla questione del rinnovo e si sta proponendo ai club europei, sta facendo quello che comunemente viene definito ‘battere il ferro finché è caldo’.

Approfittando della nuova situazione contrattuale con la società brasiliana (che detiene il 55% del suo cartellino, mentre il 45% è della società DIS, che spinge per un suo trasferimento) e della solita confusione che si crea in Sudamerica intorno a conflitti di questa natura, Ganso sta rilasciando una marea di dichiarazioni in cui tira un colpa al cerchio e uno alla botte. Fino a qualche giorno fa apriva serenamente a una permanenza al Santos per un paio di anni ancora. Adesso urla ai quattro venti che il suo desiderio è andare in Europa il prima possibile. Un giorno dice di voler raggiungere il ‘consigliere’ Leonardo all’Inter. Quello successivo lascia aperte tutte le possibilità per il suo futuro, onde evitare di offendere o tagliare fuori club che potrebbero arricchirlo da un momento all’altro. Qualità tecnica tanta, coerenza poca.

Mi si potrebbe obiettare che ciò che conta, alla fine, è che l’Inter metta le mani su un campione e, soprattutto, lo sottragga al Milan, al Chelsea o agli altri concorrenti di mercato. Verissimo, sarei felicissimo se questo scenario si concretizzasse. Ma francamente l’atteggiamento del campione del Santos non mi piace particolarmente, perché tende a tirare acqua al proprio mulino illudendo le tifoserie al di là dell’Oceano. Che spinga sé stesso verso un contratto ultramilionario è più che normale, siamo nell’ordine della prassi. Ma c’è modo e modo per farsi pubblicità senza disorientare chi ambisce a vederlo con la maglia del proprio cuore.

Ad oggi non riesco a capire se lui davvero voglia giocare nell’Inter, come parrebbe, oppure anche il Milan, che lo segue da vicinissimo, gli sarebbe gradito. Un dubbio che a San Paolo potrebbe essere preso sotto gamba, ma che in realtà a Milano rischia di renderlo antipatico. Le dichiarazioni più recenti lasciano pendere la bilancia in favore dei nerazzurri, tagliando fuori le rivali. Inoltre, la chiusura al rinnovo apre scenari interessanti per il club di Corso Vittorio Emanuele. Va detto comunque che nel ruolo abbiamo già Sneijder e Coutinho, che deve ancora dimostrare di valere la fiducia accordatagli. Un nuovo trequartista forse sarebbe un lusso eccessivo, ma il talento non è mai abbastanza e, soprattutto, sarebbe anche lui un investimento per il futuro.

Occhio però al tipo di investimento: la clausola di rescissione parla di 50 milioni e, a queste cifre, se lo tengano pure. Se poi il discorso scemasse entro una ventina di milioni, penso che il gioco varrebbe la candela. Intanto, però, prospettando futuri nerazzurri, Ganso farebbe meglio a fare una scelta convinta. Dal momento che rilasciare dichiarazioni non gli causa allergie, perché, se davvero la decisione è presa, non lo dice pubblicamente? Una parola d’amore per l’Inter, nel mentre sembra prender piede un’asta fastidiosa, sarebbe gradita. Ai tifosi, a Leonardo ma anche alla società.

[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]