Strana la vita, a volte, soprattutto quando si ritrovi a fare l’allenatore di mestiere, con tutto quello che ne consegue specie quando alleni una grande squadra, con tifoserie esigenti e una pressione che, come la nebbia in Val Padana nei giorni d’autunno, si taglia col coltello soprattutto quando i risultati non arrivano. A Milano come a Roma, questi giorni sono una coda anche abbastanza calda dell’estate, ma intorno a Gian Piero Gasperini così come a Luis Enrique Martinez incombono solo nubi nere e minacciose di tempesta. Ed è strano come domani, a San Siro, sia l’uno sia sull’altro si contendano una posta pressoché identica: non solo i primi tre punti del campionato, ma anche e soprattutto un pizzico di serenità in più per affrontare le sfide future.
I destini dei due allenatori hanno viaggiato sin qui su binari più o meno paralleli: prima volta da allenatore di una grande squadra per Gasperini, tornato in sella dopo l’esonero di Genova, sponda rossoblù; prima volta da tecnico di una prima squadra per lo spagnolo, per anni alla guida della prima squadra giovanile della cantera del Barcellona, l’Athletic. Entrambi hanno dovuto subito affrontare le prime problematiche, chi sul piano tecnico come Gasp, la cui difesa a tre applicata all’Inter ha fatto storcere il naso a più d’uno, anche se col ritorno a quattro col Trabzonspor, su spinta anche del presidente Moratti, le cose non sono poi cambiate di molto; chi invece soprattutto sul piano dei rapporti umani, come Luis Enrique che non ha avuto un impatto molto felice con Francesco Totti, capitano e bandiera della Roma, anche se qualcosa in questo senso, forse, è cambiato. Ed entrambi, infine, hanno dovuto fare i conti con i primi pesanti malumori dell’ambiente, accentuati da altrettante brutte figure in ambito europeo, si tratti di eliminazione dall’Europa League o di sconfitta clamorosa al debutto in Champions. Senza contare i mugugni sugli acquisti dopo nemmeno due partite ufficiali, portino questi i nomi di Alvarez o di Krkic.
Storie che si intersecano, destini che si sfiorano, e che domani sera a San Siro finirano con l’incontarsi: due allenatori in bilico, alla ricerca di tre punti che possano dare serenità a sé stessi e alle loro squadre, e che soprattutto possano dare all’una come all’altra contendente la spinta per ripartire dopo questo inizio di stagione che le vede ancora al palo. Anche per questo, Inter-Roma di domani può riprendere benissimo il canovaccio di spettacolo ed emozioni visto negli ultimi anni…
[Christian Liotta – Fonte: www.fcinternews.it]