Miei cari amici genoani di Zena e delle province d’oltremare nell’uovo di Pasqua è uscita un’altra vittoria.
E ha ragione Ballardini quando dice che i giocatori hanno compiuto il proprio dovere: senza i due successi di fila adesso il Genoa sarebbe a quota 41, nella migliore delle ipotesi, oppure a 39 in quella peggiore con la sgradevole vicinanza della zona retrocessione. Invece stasera si assapora il decimo posto che significa «parte sinistra della classifica» come ha ripetuto più volte il presidente Preziosi. Un’osservazione va però fatta. La partita di oggi contro il Lecce stava però per prendere la piega della consueta “fatica di Sisifo” genoana. Il Grifone aveva iniziato a regalare (soprattutto nel secondo gol) opportunità in modo ingenuo agli avversari, vanificando tutti gli sforzi compiuti per cercare di portarsi in vantaggio. E così i rossoblù sono andati in svantaggio due volte: forse ha avuto un effetto negativo lo schieramento a rombo iniziale, più volte messo in difficoltà dai 5 centrocampisti molto mobili schierati da De Canio. Rafinha che ne occupava il vertice non ha convinto: è probabile che il tecnico ne tenga conto di questi problemi.
A mio giudizio hanno fatto il loro dovere in modo particolare i tre giocatori che hanno cercato volutamente l’ammonizione. Milanetto, Palacio e Dainelli salteranno la gara di Napoli per la squalifica del giudice sportivo, ma saranno in campo assieme a capitan Rossi (si spera che si riprenda dal suo problema muscolare) per il derby. La posta in palio per quella partita è troppo importante: vincere significa conseguire la supremazia cittadina che vale quanto uno scudetto. Questo è l’unico obiettivo: il Genoa deve pensare a giocare per sé, conservando (o migliorando) il 10° posto. Ciò che accade all’altra squadra di Genova non deve interessare: l’importante è superarla nella “madre di tutte le partite” e restare in una posizione di classifica superiore rispetto ad essa. Ancora una volta oggi il Grifone ha dato una dimostrazione di correttezza e trasparenza: non ha fatto sconti a nessuno, né al Brescia, né al Lecce. E non ne farà a chicchessia.
Sabato prossimo al San Paolo il Genoa non avrà una gara facile. Il Napoli ha bisogno di punti per evitare il quarto posto che lo porterebbe ai preliminari agostani di Champions League: la sconfitta contro il Palermo impone agli azzurri che non possono permettersi il lusso di essere scarichi. La squadra di Mazzarri ha il suo tallone d’Achille nella panchina corta: come il suo collega del Genoa, anche De Laurentiis tiene sotto controllo i conti ed entrambi non spendono e spandono come si permettono alcune concorrenti che acquistano giocatori a gogò. Ballardini non avrà i quattro suoi pezzi pregiati di cui dicevo prima: il risultato è però aperto nella partita magica delle tifoserie gemellate. Dunque, prima pensare alla gara sotto il Vesuvio poi si penserà a “la pugna de lo derby” per dirla alla Brancaleone da Norcia. Uno alla volta, per carità!
A proposito di uova, colgo l’occasione per augurare a tutti voi lettori una serena Pasqua e una felice Pasquetta. Vi ringrazio ancora per incoraggiare ed apprezzare il nostro lavoro.
[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]