Il tecnico del Genoa prima della gara col Bologna si dice tranquillo e fiducioso nella squadra. Adesso però conta vincere
GENOVA – È un Ivan Juric apparentemente tranquillo quello che si presenta in sala stampa. La situazione di classifica del Genoa, figlia dell’avvio in salita della stagione, non sembra preoccupato e così si ritrova a parlare della squadra e della sua panchina senza rinunciare al sorriso.
Le prime domande riguardano Veloso e Laxalt, entrambi in bilico tra campo ed infermeria. Sui due Juric dice di voler aspettare l’allenamento di rifinitura e sentire le loro sensazioni. Tra i due è più facile pensare di rischiare Laxalt tormentato da una leggera distorsione al ginocchio rispetto a Veloso. Per il portoghese infatti i problemi sono di natura muscolare ed è difficile pensare di rischiare un infortunio lungo.
La cessione sfumata e le influenze sulla squadra
Non può non tenere banco l’argomento cessione della società. La trattativa, che pare sfumata, potrebbe essere un elemento destabilizzante per lo spogliatoio rossoblu. Non è di questo parere Juric che si dice estraneo, come tutta la rosa, alle questioni societarie.
Le responsabilità sono quindi tutte della squadra e dell’allenatore, anche se il tecnico croato non manca di ricordare come a mancare sia stato il risultato più che le prestazioni.
Domanda sul Bologna e ancora Juric resta trincerato dietro risposte circostanziali. Definisce la squadra di Donadoni come una realtà importante il cui avvio di stagione in gran spolvero non è un caso. Per le contromisure tattiche accenna di aver preparato la partita su due diversi piani. Uno se il Bologna dovesse scendere in campo col 3-5-2 ed uno per un eventuale 4-3-3 della squadra di Donadoni.
Resta il tempo per un accenno a Galabinov e Ricci. Sul primo Juric dice di considerarlo umano, poiché a tutti capitano periodi di appannamento in cui ci si dimentica di dover fare il massimo. Dovuti anche al morale che scende. Per Ricci invece parole al miele riguardo la crescita e la condizione. Condizione che, a detta di Juric, è sempre più vicina a quella dello scorso anno.
Prima dei saluti rimane appena il tempo per una domanda al volo. Chiedono a Juric se abbia sentito il presidente Preziosi. “No” la risposta secca, che lascia però subito spazio ad una risata.