Genoa e Catania, problemi diversi

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CATANIA Poche ore al fischio d’inizio di Genoa – Catania, prima trasferta stagionale per i rossazzurri. Anticipiamo quelli che potrebbero essere i temi cardine della sfida, ed ipotizziamo le formazioni in campo.

Qui Genoa: l’ennesima rivoluzione per stupire

Da quando Preziosi ha iniziato a fare il presidente di squadre di calcio non vi è stato anno, calciomercato, finestra anche per acquistare i soli svincolati che non abbia intrapreso una vera e propria rivoluzione del suo team. Se ne sono accorti a Como, a Modena e, da diversi anni, se ne stanno accorgendo a Genoa. Alla città della lanterna si associa non solo un grande porto commerciale, ma anche un grande andirivieni di giocatori provenienti dalle più disparate parti del mondo. Forse a causa di queste consuete rivoluzioni il Genoa non riesce mai ad entrare nel gota del nostro calcio, vivacchiando, tuttalpiù, tra la settima e la dodicesima posizione finale in classifica. Quest’anno ci si riprova: Malesani in panchina e qualcosa come 16 volti nuovi in squadra, basteranno per una stagione da vertice? Intanto, però, c’è l’ostico Catania di Montella da affrontare…

I conti in tasca a Malesani

Il tecnico veronese predilige da sempre il 4-3-1-2. La sua arma micidiale sono gli inserimenti dei centrocampisti in fase d’attacco: andando indietro con gli anni, il suo modulo fece la fortuna di Rui Costa alla Fiorentina e Veron al Parma. Proprio per questo ci sarà da fare attenzione a gente come Jorquera e Kucka che, non saranno dei Veron o dei Rui Costa, ma sono sempre delle interessanti pedine. Altra peculiarità del tecnico ex Bologna sono gli esterni difensivi molto alti, abili nei cross: nelle esperienze precedenti Malesani ha potuto disporre (solo per citarne qualcuno) di Bettarini (ai tempi della Fiorentina), Vanoli e Bennarivo (Parma), Garics (Bologna). Nella nuova avventura al Genoa ha a disposizione Moretti, Rossi e Antonelli. E’ allenatore, dunque, “alla Zeman”: aspettiamoci molti gol in questa sfida.

Attenzione a…

Jorquera: Contro la Lazio il suo ingresso ha di fatto ribaltato le sorti della partita. Il centrocampista cileno ha fornito un assist per il compagno Palacio e a fine partita ha ottenuto l’ambito “premio” di migliore in campo Sky. Attenzione a lui anche per la sua spiccata capacità di segnare.

Veloso: Attenzione al portoghese. E’ davvero l’ombra di quella assoluta delusione visto lo scorso anno. Malesani gli ha dato le chiavi del gioco del suo centrocampo, ruolo che, nell’economia delle squadre di Malesani è stato sempre di alto livello (Veron ai tempi di Parma, tanto per citarne uno). Biagianti avrà un bel da fare per arginare il portoghese.

Birsa: Ha da riscattare la brutta partita della prima di campionato, quando venne perfino espulso. Lo sloveno ha tra le migliori doti una spiccata modalità “assist” e sarà pane per i denti dei difensori centrali del Catania. Forse non partirà titolare, ma siamo sicuri che Malesani non si priverà di lui nel corso della partita.

Qui Catania: mal di trasferta da non ripetere

C’è da sfatare un tabù: si contano sulla punta delle dita le vittorie in trasferta del Catania negli ultimi 5 anni, davvero troppo poco per una squadra che, a detta del presidente Pulvirenti, può raggiungere benissimo i 50 punti nella classifica finale. Siamo a -46 dalla “meta”: non basteranno solo le vittorie in casa.

Saranno da 7?:

Spolli: Assieme a Bellusci sta facendo diventare la difesa del Catania tra le più forti del campionato. Partito Silvestre, Nicolas sente grande responsabilità attorno a se, e sente anche che, comunque vadano le cose, lui sarà un titolare inamovibile. Ha l’obbligo di dimostrare le sue capacità anche contro il Genoa.

Biagianti: A Genova doveva andarci già due anni fa. Invece mercoledì ci tornerà da avversario. Ha l’obbligo di far ricredere chi dice che la sua carriera, dopo l’infortunio, è avviata ad un lento calo. Deve correre come non mai contro gente che si chiamano Veloso, Kucka e Jorquera.

Andujar: dopo un’estate in cui ha avuto sempre la valigia in mano, di certo non si aspettava di cominciare la stagione con 0 gol subiti in 2 partite. Adesso, per lui, viene il difficile: Genoa e poi subito a ruota Juventus diranno se l’argentino ha finalmente ottenuto quella maturità che a Catania da esso cercavano.

Le probabili formazioni di questa sfida:

Catania: Andujar; Alvarez, Potenza, Spolli, Bellusci; Lodi, Biagianti, Ricchiuti; Gomez, Bergessio, Maxi Lopez.

Genoa: Frey; Bovo, Dainelli, Kaladze, Antonelli; Constant, Veloso, Kucka, Jorquera; Palacio, Caracciolo.

“Mister, posso entrare?”:

Catania: Ipotizziamo che i cambi di mister Montella riguardino principalmente il reparto avanzato: la sfida col Genoa potrebbe essere, finalmente, la volta buona per vedere all’opera Bergessio e Suazo. L’argentino sta cominciando a pensare che stare nello scantinato del Saint Etienne non era poi così male, l’ex Inter, invece, sembra essere pronto fisicamente (e siamo sicuri anche mentalmente). Terzo ingresso ipotizzabile è quello di Lodi, magari per far rifiatare un Del Vecchio stremato da una prestazione “monstre” come quella contro il Cesena.

< b>Genoa: Malesani avrà a disposizione una panchina con tanta qualità. Ipotizziamo l’utilizzo di tre giocatori stranieri: Birsa, Pratto e Jankovic. Il primo è una valida alternativa a Jorquera o Kucka, ma potrebbe entrare anche al posto di uno dei due attaccanti. L’argentino Pratto non ha convinto particolarmente nelle prime due uscite di campionato, ma è giocatore da tenere d’occhio in aria di rigore (lo scorso anno mise a segno 10 gol in Cile). Infine Jankovic: per lui la sfida contro il Catania è quasi un derby, dato i suoi trascorsi con il Palermo. Proviene da tanti infortuni, ma, se in forma, può far male.

Assenti certi:

Legrottaglie, Almiron, Izco, Llama per il Catania; Merkel, Ze Eduardo, Rossi, Mesto e Ribas per il Genoa.

[Diego Vitale – Fonte: www.mondocatania.com]