Strana partita stasera al Tempio, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso. Primo tempo Genoa molle e flaccido, infilato da un Parma molto concreto e con Immobile che inizia una serie di gol mangiati che gridano vendetta. Ripresa giocata più sulla forza dei nervi e con un po’ di velocità espressa a tratti, più che con ordine e schemi. L’importante era spezzare una caratteristica negativa dell’anno scorso: nonostante la falsa partenza, occorreva raggiungere il pareggio e la squadra l’ha fatto. Molti si chiederanno il perché della scelta dell’iniziale schieramento del 3-5-2 da parte di De Canio: in effetti, non potendo disporre dei giocatori titolari sulle fasce (Jankovic, Vargas e Rossi) ci si sarebbe aspettato un 4-3-1-2.
Comunque non è tutto da buttar via: la squadra ha avuto cinque palle gol e un rigore sbagliato, segno che (nonostante la giornata non propriamente brillante) riesce a portare gli attaccanti davanti al portiere avversario. Per esemplificare si può dire che il Genoa stasera è stato simile (almeno in parte, visto che il primo tempo è stato poco esaltante) alla Lazio di domenica scorsa: creava occasioni, ma non riusciva a segnare. Forse la stanchezza, nonostante il turnover, ha comunque pesato sui giocatori. Però non è il momento di fare processi all’allenatore, sia ben chiaro, nè tantomeno a qualche giocatore dal rendimento non esaltante.
Comunque sia, De Canio ha tempo per riflettere. E soprattutto pensare al ritorno al 4-3-1-2, visto che i suoi esterni titolari difficilmente saranno in campo domenica prossima nel “football lunch” al “Friuli” contro l’Udinese. La difesa a tre non ha convinto, anche a causa di un centrocampo lento: Tozser ha i “piedi buoni” ma la sua velocità in esecuzione è scarsa. Tutto è finito sulle spalle di Kucka che ha dovuto anche svolgere compiti di impostazione della manovra. Meno male che ci ha pensato Borriello: a proposito, il secondo rigore non è stato un regalo dell’arbitro Guida, ma Lucarelli ha agganciato il piede del centravanti rossoblù. Dunque due giusti rigori.
Tra quattro giorni si torna in campo alle 12.30. Un orario che finora non è stato molto favorevole al Genoa: si può sempre sfatare la tradizione negativa. Insomma “si può fare” come ho scritto prima della gara contro la Lazio.
[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]