Stasera non mi ha impressionato il fatto che la Fiorentina fosse superiore, ma che il Genoa non riuscisse ad abozzare uno minimo (per non dire uno straccio) di reazione. A costo di essere monotono e annoiare qualcuno di voi, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, ma voglio ripetere, sottolineare ed evidenziare quanto ho scritto nelle ultime settimane. Il problema di questa squadra non è in chi è assente per infortuni o squalifiche, ma in chi deve sostituirli: mancano le alternative e la rosa è cortissima. Che si giochi col 4-4-2 o col 4-3-3 oppure col 5-5-5 la sostanza non cambia: logico che, dopo il tipo di scelte svolte in sede di campagna acquisti dalla dirigenza, il risultati sia che il Genoa si trovi a un punto dalla zona retrocessione. Stasera si sono evidenziate ancor di più le lacune mostrate dalla squadra nelle precedenti partite: manca soprattutto un uomo d’ordine.
Un elemento che invece avevano i viola: Pizarro dettava i tempi del gioco con perizia e semplicità. Dai suoi piedi partivano i contropiede (o ripartenze che dir si voglia) e le punte colpivano in velocità la disastrata difesa rossoblù. Dopo il gol di Pasqual, potevano arrivare altre marcature: una pezza ce l’ha messa almeno Frey. L’attacco resta sempre in panne: Immobile ha ancora una volta dimostrato che senza una punta forte come Borriello non riesce a pungere. Stasera si è spento anche Jorquera oltre a sparire Merkel ancora una volta ed è stata notte ancora più fonda e sono piovuti i (meritati) fischi del pubblico e della Gradinata Nord.
Ai problemi che ho esposto prima, occorre aggiungere che manca ancora tanto al mercato di gennaio, in cui Preziosi dovrà sopratutto acquistare giocatori in diversi ruoli (un terzino, un esterno destro, due attaccanti di scorta) per riparare agli errori estivi. Pregando la dea eupalla che possa far rientrare un infortunato tra Ferronetti, Jankovic, Vargas, Rossi e Borriello. Purtroppo in questo momento critico non c’è nient’altro da fare: si può sperare in qualche soluzione di Delneri, ma con una rosa ridotta all’osso è diffcile fare miracoli. E i punti, in una gara per regolaristi come un campionato, occorre farli: anche uno alla volta, altrimenti si rischia la zona pericolo. E tra tre giorni arriva la diffcile trasferta di Siena degli ex Cosmi e Zè Eduardo (altro giocatore salutato troppo precipitosamente): speremmu ben!
[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]