Oggi abbiamo visto una squadra con lanci lunghi e pedalare, inframmezzati raramente da qualche cross sulle fasce. È questa, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, l’errore che è stato commesso dal Genoa contro la Fiorentina. Insomma, un film già visto in buona parte anche a Roma lunedì scorso. La squadra è stata schierata dal tecnico Marino con un 4-3-1-2: il suo scopo era quello di giocare per linee interne, con scambi stretti e veloci soprattutto tra Belluschi e le due punte Palacio e Gilardino. Ma a un certo momento i giocatori si sono resi conto che gli avversari non erano così “molli”: anzi, avevano costruito una perfetta cerniera tra centrocampo e difesa ed era quasi impossibile entrare in area nella loro zona centrale. Di conseguenza sono cominciati a volare lanci lunghi, soprattutto nel secondo tempo, in particolare dal piede di Veloso: una soluzione inutile, visto che Gamberini e Natali, alti e prestanti, prendevano tutti i palloni.
Qualcuno poi ha tentato qualche timido cross: anzi, non a caso, da quello calciato con più decisione da Mesto è arrivato il gol del “piccoletto” Belluschi. Sarebbe stata la soluzione più logica l’utilizzo delle fasce, magari con un 4-4-2 che poteva mettere in difficoltà gli avversari. Anche perché i traversoni potevano essere i “rifornimenti” per la testa di Gilardino che anche oggi è rimasto confinato nel ruolo di “uomo sponda”. Per stessa ammissione del tecnico Delio Rossi in conferenza stampa, la Fiorentina deve arrangiarsi sulle fasce poiché ha pochi uomini in quel settore. Invece di sfruttare questo tallone d’Achille, il Grifone ha proseguito testardamente, anche dopo lo svantaggio, a svolgere lanci lunghi o soluzioni orizzontali per vie interne. Per fortuna da una di esse è finalmente arrivato il pareggio di Palacio: ma in precedenza, si era vista una squadra confusa, incapace di reagire dopo il gol di Natali. Così è almeno arrivato il pareggio: si porta a casa un punto, ma il Genoa ha sciupato un’altra grande occasione per ricacciare ancora più in basso un’altra squadra in crisi. E ora arrivano le due trasferte di Milano, contro l’Inter, e di Novara, ancor più pericolosa perché si svolgerà in casa di una pericolante. A questo punto, con il ritorno di Sculli e Jankovic, si dovrebbe pensare a rispolverare il 4-4-2 e ritornare al gioco con le ali: o si pensa ancora ad altro?
[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]
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