Durata del Genoa a San Siro settanta minuti. Cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, le mie considerazioni partono da questo dato. In questo arco di tempo si è vista una squadra ben ordinata in difesa (grazie anche a un discreto centrocampo) che ha saputo bloccare l’Inter, che soprattutto nel primo tempo ha giocato in modo molto mediocre, soprattutto sulle fasce. Vrsaljko e Antonelli hanno saputo spingere in fase offensiva e coprire durante quella difensiva. É mancato ancora una volta, come si è visto a La Spezia, l’attacco. Santana e Bertolacci non hanno saputo supportare al meglio Gilardino. Intendiamoci: il modulo di Liverani 4-3-2-1 andava bene per affrontare i nerazzurri di Mazzarri. Lo schema è ideale per applicare il contropiede: per far ciò occorrono due trequartisti capaci di dare velocità alla manovra e aprire gli spazi per l’unica punta. Se non si possiedono giocatori con queste caratteristiche (e Santana e Bertolacci sembravano più tenere il pallone che smistarlo) è molto difficile mettere in difficoltà gli avversari e segnare.
Prima ancora del calo fisico rossoblù, c’è un altro dato da non sottovalutare: i cambi. Con gli avvicendamenti Mazzarri ha eliminato l’abulia mostrata dall’Inter nella prima frazione di gioco. Già con Icardi, in coppia con Palacio, aveva dato vivacità alla manovra. Il Genoa non ha neppure in questo momento una riserva per Gilardino. Floro Flores non è una punta centrale: deve giocare in una coppia d’attacco per esprimersi al meglio, come nel Genoa di due anni fa quando c’era un certo Palacio. Arriviamo così al crollo dopo 70 minuti. Lo sintetizzo con una metafora: se una corazzata, per quanto efficiente e ben armata, non ha più nafta (forza fisica) e non ha più proiettili (leggasi tiri in porta) il suo destino è quello di essere silurata e distrutta dalle navi nemiche. Ed è quello che è successo stasera al Grifone a San Siro.
Non si deve dunque buttare tutta la prestazione degli uomini di Liverani: ci sono elementi positivi, ma si devono (e in fretta) introdurre alcuni correttivi. Si dovrà innanzitutto (devo purtroppo ripetere quanto detto una settimana fa) prendere attaccanti esterni se si vuole optare per il 4-3-3, oppure due trequartisti veloci per il 4-3-2-1. E, soprattutto, avere idee chiare su quale modulo partire in partenza. In più c’è il problema dell’autonomia dei giocatori: l’allenatore agirà per ovviare a questo problema. Se non lo si risolverà, si rischierà di giocare partite a metà che lasceranno tanto amaro in bocca per i tifosi. L’agenda degli impegni rossoblù è incalzante per questa settimana: domenica arriva la Fiorentina a Marassi, un altro cliente difficile da affrontare. Il giorno dopo, alle ore 23, chiuderà il mercato. Speriamo finalmente in buone nuove.
[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]