Genoa, il punto: fatale il “catenaccio e contropiede”

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Niente da fare: come si dice in dialetto genovese la squadra è “gramma”, ossia molle sulle gambe. Purtroppo, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, la vittoria contro l’Atalanta è stata purtroppo un fuoco fatuo. Si è tornati alla triste realtà col Chievo. Anzi, per meglio dire, siamo davanti all’ennesima conferma: contro le squadre che giocano catenaccio e contropiede il Grifone scompare. Stavolta si è registrata anche un’aggravante: sin dal primo svantaggio la squadra non ha avuto un minimo cenno di reazione. Le iniziative dei giocatori sono state scarne: i gol derivano più da episodi che dalle manovre dettate dagli schemi di Delneri. Dimenticavo: altra aggravante è il non aver saputo assediare a tamburo battente gli avversari in 10 uomini. E’ arrivata invece la quarta rete nel finale: gran finale di una giornata da dimenticare. Unica nota lieta, la scoperta (ma chi segue la Primavera di Chiappino dirà che è una conferma) di Said che ha segnato un gol che ricorderà a lungo.

Ciò che preoccupa del Genoa attuale è proprio la mancanza di carattere e di voglia di reagire, più che l’assenza di moduli e schemi preordinati. Forse Delneri per recuperare questa caratteristica dovrà rinchiudere i suoi uomini in un altro ritiro: verrebbe voglia di pensare, considerata la trasferta di Pescara di domenica, che c’è la vicina Castel di Sangro che si presterebbe molto bene come sede. Ritiro a parte, nella prossima gara rientrerà Borriello dalla squalifica: la sua assenza pesa tanto, tantissimo. E rientrerà anche Moretti per cercare di rendere più compatta una difesa che ha lasciato oggi troppi spazi agli avversari. Basterà per incamerare altri punti, prima del salvifico mercato di gennaio? All’ “Adriatico” l’ardua sentenza.

[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]