Festa da una parte, punticino inutile dall’altra. L’Inter resta dietro al Catania in classifica e pareggia contro il Genoa a Marassi, in uno 0-0 più giusto che mai. Vince l’etica del non farsi male, al di là di qualche folata. Perché Stramaccioni ha pochissime scelte da fare, viste le assenze che pullulano e i giovani che sono più dei giocatori della prima squadra. Debutta Pasa e lo fa bene, l’Inter del primo tempo è frizzantina ma solo a tratti: ci prova Guarin da fuori, il vero tiro in porta all’indirizzo di Frey però è solo uno e neanche pericoloso. Al di là di qualche fuga tentata da Nagatomo e Schelotto, qualche errore di troppo da parte di Alvarez, un Rocchi inesistente, si vede poco o nulla. Se non lui, Samir Handanovic, che vola prima su un colpo di testa di Borriello e poi su una girata stupenda di Bertolacci: il portiere sloveno è decisivo.
Nel secondo tempo, possiamo dirlo, vince la noia. Perché Kovacic prova a illuminare a tratti, il Genoa sa del vantaggio della Fiorentina sul Palermo e sente sapore di una salvezza ormai aritmetica. Cassano era in panchina, finalmente entra, dà la scossa, ma le occasioni vere e proprie non ci sono. L’unico lampo è firmato (udite, udite) Tommaso Rocchi, impalpabile fino a quel momento: girata col sinistro in area e pallone sulla traversa, brivido poi nulla più. Il Grifone ha lo champagne in freddo per festeggiare la salvezza, l’Inter porta a casa un punticino e torna a non perdere: di questi tempi, sembra essere tanta roba. Sempre con un grazie a Samir Handanovic e un applauso ai giovani in crescita. Quando uno 0-0 contro una squadra in lotta salvezza sembra un buon risultato, però, è proprio ora di buttare giù tutto e ricostruire.
[Fabrizio Romano – Fonte: www.fcinternews.it]