GENOVA – In vista della delicata sfida di domani contro l’Inter, Ivan Juric, allenatore rossoblù, é intervenuto oggi nella consueta conferenza stampa della vigilia a Villa Rostan. Dopo le lacrime di domenica scorsa al termine della partita contro il Chievo (“É un lavoro freddo e professionale ma dà emozioni. E io la vivo cosi”), il tecnico croato é tornato il combattente di sempre.
La gara contro l’Inter
Juric ha dichiarato che nel ritiro di Acqui Terme la squadra ha preparato in tranquillità la gara di domani. La squadra di Pioli, nonostante il momento di flessione che sta attraversando, resta fortissima. Secondo lui, una vittoria contro i nerazzurri risolleverebbe classifica e morale, ma non regalerebbe la matematica salvezza perché non bisogna dimenticare che ci sono anche gli altri (Crotone ed Empoli, impegnati, rispettivamente, sul campo del retrocesso Pescara e in casa contro il Bologna ndr).
La probabile formazione
L’allenatore croato ha detto di aver visto in questi giorni una squadra in salute, pronta a disputare una buona prestazione. Molto probabilmente farà giocare sia Biraschi sia Beghetto perché se lo meritano visto l’impegno profuso nell’ultimo periodo. In particolare Beghetto, che ha definito “giovane e giusto”. Maturo, lui che finora aveva avuto solo esperienza nel campionato cadetto, per poter affrontare una grande squadra quale é l’Inter.
Uno sguardo a domenica scorsa
In riferimento alla sconfitta casalinga di domenica scorsa contro il Chievo Juric ha detto che i suoi ragazzi hanno disputato un primo tempo stupendo. É mancata la cattiveria e, soprattutto, in tanti l’esperienza che serve in situazioni delicate come quella. Però, sul piano del gioco, la squadra ha creato occasioni da gol, come non succedeva da tempo. Non ha voluto colpevolizzare Simeone per il rigore sbagliato, perché dal dischetto a Firenze aveva segnato. A volte succede di commettere un errore e col Chievo é andata così.
Uniti per superare la crisi
Juric ha ribadito quanto sostiene da gennaio. Quando si cambiano tanti giocatori, si perdono giocatori importanti e ne arrivano altri da paesi diversi, ricompattare il gruppo non é semplice. Il ritiro é stata l”occasione per passare più tempo insieme. E stare più uniti può cambiare le cose. “Ora siamo vicini l’uno all’altro, abbiamo tutti lo stesso obiettivo e vogliamo che la squadra si salvi”, le parole del tecnico.