GENOVA – Argentino, attaccante, classe 1995, veloce, bravo nel dribbling, dotato di potenza fisica e gran tiro. Sintesi di Giovanni Simeone, figlio del “Cholo” Diego, ex Inter e Lazio e oggi allenatore dell’Atletico Madrid. Ma guai a chiamarlo “Cholito”.
“Voglio essere Giovanni Simeone, niente più”, ha dichiarato il giocatore qualche tempo fa in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, dimostrando cosi di avere anche un carattere deciso e una personalità spiccata.
Al Genoa é arrivato lo scorso agosto, come “seconda scelta”, vice – Pavoletti.
Lo stop occorso al bomber livornese dopo solo quattro giornate di campionato gli ha però fornito ben presto l’occasione per farsi conoscere e apprezzare dal pubblico rossoblù .
Tra le fila del Grifone ha finora collezionato 7 presenze e trovato il gol in due occasioni, contro Pescara e Bologna, regalando così alla squadra di Ivan Juric 4 dei 16 punti complessivi.
Il nuovo infortunio che terrà fermo ai box Leonardo Pavoletti per almeno un mese, offre ora al giovane argentino, dopo quattro panchine consecutive, la grossa chance di guidare l’attacco del Genoa nel big match con la Juve e, perché no, di sognare e segnare un gol anche ai campioni d’Italia.
Un peso non da poco per Simeone jr, vuoi per la mancanza di esperienza vuoi per il momento della squadra, chiamata a ritrovare se stessa dopo le due sconfitte di Bergamo e Roma e il pareggio interno con l’Udinese.
Il “tridente offensivo” potrebbe essere completato da Ocampos, a segno nelle ultime due partite, e da Rigoni, con possibità di inserimento per Ninkovic.
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