É questo il Napoli che vogliamo, arrembante, concentrato, cinico, pronto a soffrire anche, ma che porta a casa la vittoria. Un Napoli che quando evita le superficialità diventa devastante anche con un mini turn over. Benitez fa rifiatare Hiuguain e Hamsik e getta nella mischia Duvan Zapata. Il giovane si muove benino, lotta col fisico meno con la tecnica. Fa il suo compitino e aiuta la squadra a stare alta. Insigne c’è ma c’è soprattutto Callejon e si vede. Lo spagnolo è una furia e non lascia spazi agli avversari, mai. In difesa la presenza di Albiol mette sicurezza sia a Britos che a Mesto che può spingere in fase propositiva. Poi quando entra in scena Goran Pandev la musica cambia. Il macedone non è al top ma la classe è innata. I due gol sono due perle che buttano giù un Genoa spaurito che nel primo tempo non mette quasi mai in difficoltà gli azzurri.
Il Napoli sembra non aver pensieri e gestisce la palla, ma il secondo tempo non è così facile. Il Genoa cambia modulo e passa a tre in avanti. Stojan cambia la gara con gli azzurri che calano di intensità. Si soffre un pochino anche perchè con l’ingresso di Cannavaro per Albiol la difesa sembra non avere quella sicurezza di prima. Il problema resta la tenuta atletica, ma anche la superficialità in alcune azioni sia d’attacco che in fase difensiva. Cose che una grande squadra non perdonerebbe al Napoli. Con l’Arsenal ad esempio non si può lasciare tanto spazio ad una squadra che lì davanti alla porta non sbaglia quanto invece ha fatto il Genoa. Archiviamo la trasferta ligure e aspettiamo gli altri risultati guardando con grande fiducia al campionato e con grande umiltà alla sfida di Londra.
[Francesco Molaro – Fonte: www.tuttonapoli.net]