Un gol a tempo scaduto e il cuore oltre l’ostacolo in una partita dai due volti. Dura 13 minuti la sfuriata del Napoli nel primo tempo, 3 minuti per segnare e provare a dare uno scossone alla stagione, con Higuain e Callejon che sembrano risollevare gli azzurri in un battibaleno. Il gol riapre le speranze di un popolo, che però ripiomba nelle mille domande dopo le giocate del Genoa che dopo aver sfiorato più volte il pari lo trova con Pinilla ancora una volta a difesa schierata. Eppure in campo dall’inizio si rivedono anche Zuniga e Inler che allora potevano essere arruolabili, ci chiediamo. Gli azzurri però crollano fisicamente, in intensità e di testa. Il Genoa che non è certo squadra da alta classifica, gioca, e anche nella ripresa spinge cercando di trovare la giocata giusta. Benitez lancia Mertens per Callejon, spento, e De Guzman all’esordio.
La musica non cambia con l’olandese inserito come trequartista, sottolineando che forse non è un mediano. Insomma una gara che lascia molte incognite sia sulle scelte, sia sul calciomercato che lascia come centrocampisti almeno fino a domani Gargano. In difesa al di là degli schemi bisogna capire se il materiale umano è realmente valido dopo la cessione forzata di Fernandez. Il finale ci regala l’errore grossolano di Insigne che tutto solo davanti a Perin la mette praticamente sul portiere, poi il Napoli butta il cuore oltre l’ostacolo e chiude il Genoa nella sua area. Ci provano tutti e alla fine dal cilindro esce De Guzman. Inserimento perfetto e palla in rete? Vittoria che lascia comunque delle perplessità e delle domande che avevamo e che continuiamo ad avere. Ora in attesa di capire se il mercato sia chiuso, ma in poche ore poco può succedere, restano 15 giorni di lavoro per trovare testa e gambe. Un appuntino per Banti: scarso come al solito, mai in azione e veramente poco attento a tutta una serie di situazione a limite.
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[Francesco Molaro – Fonte: www.tuttonapoli.net]