Il momento era difficile. Forse eccessivo parlare di crisi, ma per ben due volte (contro il Dnipro e contro il Genoa) il Napoli ci è andato vicino. Preoccupante stava diventando il suo astensionismo dalle vittorie in trasferta in campionato, aggravato anche dalle due gare europee in Olanda ed Ucraina, dopo le sconfitte di Torino e Bergamo. In mezzo, una brutta vittoria col Chievo, poi il pareggio casalingo col Torino aveva fatto il resto.
Ed invece ecco Cavani tornare da due turni di riposo per infortunio, ed in una settimana, dalla partita al San Paolo col Toro a quella di Europa League col Dnipro, fino alla trasferta genovese, il Matador segna 6 gol in 3 gare! Sostanzialmente, se l’uruguagio scende di condizione, il Napoli non ne risente solo in zona gol, ma anche nelle altre fasi del campo. E questo è un segnale d’allarme, perché in rosa, altri Cavani, non ve ne sono. Oltretutto, a Genova, Mazzarri sbaglia anche il partner d’attacco del Matador. Sceglie ancora Pandev che in questo periodo è l’ombra del gran giocatore che conosciamo. Pertanto, al Ferraris tutti gli indizi portavano a Lorenzo Insigne come secondo attaccante azzurro. Ed invece, il piccolo funambolo frattese ha dovuto attendere due episodi chiave per entrare in campo: a) l’infortunio di Pandev; b) il vantaggio genoano con relative difficoltà in attacco del Napoli.
Finalmente, poi, nella ripresa Mazzarri è stato bravo a correggere le proprie scelte, intanto cambiando modulo, portando la difesa a 4 e schierando in generale la squadra in un 4-4-2, a tratti 4-4-3, a tratti 4-2-3-1, cioè moduli che le altre squadra della Serie A sperano non diventino usuali per il Napoli, perché la squadra azzurra pare più quadrata e pericolosa con tali moduli. Si sa che alla fine sono gli uomini a fare i moduli, ma gli uomini devono anche avere una logica nello stare in campo. Purtroppo, in certi momenti, gli uomini del Napoli sono posti in campo in modo disordinato. Detto tra noi, il 3-5-2 mazzarriano è ormai “carta conosciuta” dagli avversari, per cui si chiede a viva voce al tecnico toscano un cambiamento che non avvenga solo a partita iniziata, ma dal primo minuto.
Detto questo, i quattro eroi di Genova sono Mesto, Cavani, Hamsik ed Insigne. Il primo è al 1° gol in maglia azzurra. Il Matador, invece, è all’8° centro in campionato, 14esimo in 14 gare dall’inizio della stagione azzurra, 80esimo in 109 gare col Napoli. Lo slovacco non è da meno coi numeri: col Napoli ha segnato 64 gol in 233 partite, mentre in campionato è al suo 5° brindisi in 12 partite. Infine, il furetto napoletano è al suo 2° centro in maglia Napoli.
In classifica, il Napoli stesso rimane terzo, a quota 26 punti, ad un solo punto dall’Inter 2° in classifica, a -5 dalla Juve capolista. Dietro però attenzione a Fiorentina (24 punti) e Lazio (22 punti). I gol segnati dagli azzurri sono ora 20, mentre quelli subiti sono 9 che ne fanno la miglior difesa del campionato con Juve e Fiorentina.
In settimana tornano gli impegni con le nazionali, gustoso antipasto a Napoli-Milan di sabato sera 17 novembre.
[Vincenzo Perrella – Fonte: www.tuttonapoli.net]