GENOVA – Tra le partite in programma mercoledì sera Genoa-Napoli figura certamente tra quelle che offrono gli spunti tattici più suggestivi, anche in virtù del tipo di gioco con il quale i due tecnici hanno impostato i loro organici.
Per il Napoli di Sarri, neo-capolista del campionato, ci saranno anche da prendere in considerazione i rischi del turn-over e le decisioni che Sarri prenderà in questo caso saranno molto incisive circa l’andamento della partita.
I partenopei potrebbero decidere che Marassi può essere lo scenario giusto per l’esordio di Maksimovic, mentre uno scalpitante Giaccherini preme per essere utilizzato, anche a part-time, entrando in sostituzione di Callejon, magari a partita in corso.
In ogni caso il Napoli predisporrà una formazione in grado di reggere l’onda d’urto del 3-4-3 di Juric, che sta pensando ad un tridente composto da Pandev, Pavoletti e Gakpé, supportato da una seconda linea caratterizzata dalla presenza di Lazovic e Laxalt sulle fasce mentre al centro Rigoni sarà utile in fase di impostazione e Rincon anche in quella di ripiegamento. In difesa il centrale tra i centrali sarà l’esperto Burdisso, mentre Izzo e probabilmente Orban saranno pronti ad allargarsi sulle fasce quando la squadra sale per permettere l’avanzata dei tornanti e le strategie del centrocampo.
Il Napoli da parte sua dovrebbe affidarsi ad una tattica più classica con un 4-3-3 che sarà impostato sul dinamismo dei suoi attaccanti, con Callejon come sempre incaricato di inserire fantasia e collegamenti nel gioco d’attacco e Milik freddo esecutore. Mertens partendo da sinistra dovrebbe essere incaricato di cogliere eventuali sbavature nel gioco difensivo del grifone.
Il vero duello dovrebbe però svolgersi a centrocampo, dove Zielinski, Jorginho e Allan formeranno la diga che si propone di infrangere la continuità dell’azione genoana, potendo contare anche sulla solidità della propria linea difensiva e della man forte che a turno uno dei due centrali potrebbe fornire.
Insomma un Genoa-Napoli che assomiglia molto ad una partita a scacchi, le cui variabili diventano infinite nel caso ipotizzato dell’ingresso di Giaccherini, che modificherebbe anche il presidio partenopeo sulla trequarti.