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Genoa, Paolo Zerbini: «E’ ora di far giocare i giovani»

Dopo la sconcertante prestazione offerta dal Genoa nell’ultima giornata di campionato con il Cagliari di Donadoni, che ha portato a sei le sconfitte casalinghe stagionali, il prossimo avversario per gli uomini di mister Ballardini si chiama Juventus.

Forse è solo il nome a incutere timore e reverenza, ma l’ultima esaltante vittoria dei bianconeri in casa della Roma insieme al momento piuttosto preoccupante del Genoa, non tranquillizzerebbero neanche il più ottimista tra i tifosi genoani. Pianetagenoa1893.net ha parlato del difficile momento del mondo rossoblù con Paolo Zerbini, giornalista di Primocanale, da sempre conoscitore dell’ambiente genoano.

Paolo Zerbini, la sconfitta incassata con il Cagliari non ha sollevato polemiche tanto per il risultato, quanto per l’atteggiamento inadeguato dei giocatori. Come ripartire?

«Più che ripartire, bisogna meditare. Meditare perché ho visto un approccio completamente sbagliato della squadra e dell’allenatore stesso: così non va. Ho notato un grave atteggiamento di disimpegno: sì, la salvezza è stata raggiunta, ma l’obiettivo di questo Genoa non era la salvezza, anzi, ora sfumata anche l’Europa è d’obbligo onorare il campionato. Secondo me però, la società pecca nel fare uscire continuamente nomi per il prossimo anno: vedi i vari Birsa, Zè Eduardo, Kranjc. Non dico di non occuparsi già ora per l’anno a venire, ma sarebbe meglio tacere qualcosa sui movimenti societari: l’ambiente dei giocatori è inevitabilmente destabilizzato. Stessa cosa per i continui papabili per le partenze a fine stagione. Questo non vuol essere un alibi per i giocatori, ma vorrei vedere un’ultima parte di campionato dignitosa. Già gli anni scorsi con Gasperini in panchina, eravamo abituati al solito filotto di sconfitte di fine stagione».

Mancano infatti sette partite alla conclusione del torneo, tra le quali il derby con la Sampdoria: come vede il rush finale rossoblù?

«Penso che la cosa più importante per il Genoa ora sia far giocare i giovani: quando giocherebbero altrimenti? Domenica abbiamo voluto perdere con un Milanetto non in condizione di giocare, rischiando ulteriormente sul suo tediato fisico: è ora di schierare i giovani. Avrebbe potuto esordire Doninelli a centrocampo: magari la partita veniva persa la stesso, ma intanto veniva un un giovane che si faceva solo dell’esperienza. Da questo punto di vista sono furibondo. Ad esempio, Kranjc, l’ultimo giocatore ingaggiato dal presidente Preziosi, ha 16 anni: lo sappiamo già che per vederlo giocare ci vorranno anni. Con Ballardini poi…»

Un Ballardini che fin qui ha portato la squadra ad una salvezza tranquilla, non ancora matematica, tra alti e bassi: secondo lei, merita di essere riconfermato alla guida del Grifone?
«Secondo me ha poche, pochissime possibilità. Lo scivolone di domenica ha evidentemente pregiudicato la sua permanenza qui a Genova. Le mosse attuate contro il Cagliari si sono rivelate disastrose e si sono visti i suoi limiti per quanto riguarda la letture della partita. Al posto dell’acciaccato Milanetto, poteva schierare un centrocampo di corsa e sostanza costituito da giovani del vivaio. Non vedo una programmazione, un lavoro di prospettiva e soprattutto non c’è sintonia con la politica della società».

Uno sguardo alla prossima partita del Genoa: si va a Torino contro una Juventus in ascesa. Come sarà il match di mezzogiorno con i bianconeri?
«Con la Juventus è un terno al lotto: vista l’altalenante stagione degli uomini di Del Neri non si può prevedere facilmente l’esito di domenica. Quel che è certo, è che loro tornano da Roma sulle ali dell’entusiasmo dall’importante vittoria contro i giallorossi; il Genoa invece spero che ritrovi la voglia, almeno quella: con il Cagliari non ce l’aveva».

Infine, tra nomi che circolano attorno all’orbita Genoa, in entrata e in uscita, la domanda è d’obbligo: come sarà il mercato estivo del Grifone?
«E chi lo sa? Visto l’andazzo da due mesi a questa parte prevedo un’altra rivoluzione. Durante la sessione invernale, Preziosi aveva dichiarato di non ripetere altre rivoluzioni di mercato in estate: però da quanto vedo tanti hanno firmato e conseguentemente tanti dovranno lasciare la squadra. E’ un presidente di grande spessore per il Genoa, non c’è che dire. A volte non riesco a decifrare le sue intenzioni: ha una fantasia illimitata, nel bene e nel male. Credo però, che continuare a cambiare ossatura della squadra sia controproducente per il Genoa e per il suo progetto».

[Daniele Zanardi – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]

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