Nella Finale per il 3° e 4° posto i tedeschi superano 3-2 l’Uruguay
È stata una partita giocata in maniera spavalda, senza alcun minimo timore, quella messa in mostra ieri da Germania ed Uruguay, valida per il gradino più basso del podio, ovvero per lasciare un segno tangibile della partecipazione al Mondiale Sudafricano. Entrambi i team, come si dice in gergo, se la sono giocata sino in fondo, senza preoccuparsi di comportarsi in maniera speculare.
Ed è così che abbiamo assistito forse alla più bella partita dell’intera kermesse (aspettando il piatto forte di stasera, ovvero la Finalissima inedita fra Olanda e Spagna), in cui lo spettacolo ed i colpi di scena l’han fatta da padrone. Inizio tutto in discesa per i panzer, transitati in vantaggio sulla Celeste (dopo un legno di Friedrich) avvalendosi di un tap-in di T.Muller (5° gol iridato, capocannoniere in condominio), la cui prestazione ha acuito i rimpianti per non averlo potuto ammirare in Semifinale al cospetto delle Furie Rosse.
Nel miglior momento dei tedeschi, che apparivano incontenibili (rivitalizzati dopo il k.o. di pochi giorni prima), arrivava il pari uruguagio con Cavani che sfruttava un errore dell’encomiabile Schweinsteiger. Nella ripresa Forlan (anche lui a quota 5 gol) avrebbe portato addirittura la Celeste in vantaggio con una mezza rovesciata, probabilmente il più bel gol della kermesse.
Ma l’illusione sudamericana durerà pochi minuti, visto l’immediato pari firmato Jansen lesto ad approfittare di un erroraccio in uscita di un disastroso Muslera, che con questa prestazione ha gettato alle ortiche la rendita acquisita sinora. Al 38° s.t. sarebbe poi arrivato il 3-2 conclusivo di Khadira.
Ci sarebbe stato il tempo per una ulteriore emozione, ovvero la traversa su punizione colpita proprio all’ultimo secondo dal solito Forlan…
Alla fine dunque, come da pronostici, prevale il blasone degli immarcescibili tedeschi rispetto alla nobiltà decaduta dell’Uruguay, declassata ad outsider, seppur con le carte in regola per riprendersi i titoli scippatigli dal tempo tiranno. Germania a casa con l’11° alloro iridato della storia (prima nel computo medaglie), Uruguay con la consapevolezza di aver disputato un torneo stoico che inorgoglirà un’intera Nazione, tornata finalmente ad essere perlomeno competitiva, e non è poco se pensiamo che sino a 10 anni fa era quasi scomparsa dal Mondo del calcio…
TABELLINO
URUGUAY-GERMANIA 2-3 (primo tempo 1-1)
URUGUAY (4-4-2): Muslera; Caceres, Lugano, Godin, Fucile; Pereira, Perez (dal 32′ st Gargano), Arevalo, Cavani (dal 40′ st Abreu); Suarez, Forlan. (12 Castillo, 23 Silva, 6 Victorino, 8 Eguren, 14 Lodeiro, 16 Pereira, 18 Gonzalez, 19 Scotti, 20 A. Fernandez, 21 S. Fernandez). All. Tabarez.
GERMANIA (4-2-3-1): Butt; Boateng, Mertesacker, Friedrich, Aogo; Schweinsteiger, Khedira; Müller, Özil (dal 46′ st Tasci), Jansen (dal 37′ st Kroos); Cacau (27′ st Kiessling). (1 Neuer, 12 Wiese, 10 Podolski, 11 Klose, 14 Badstuber, 15 Trochowski, 16 Lahm, 21 Marin, 23 Gomez). All. Löw.
Arbitro: Archundia (Messico)
Reti: Mueller al 19 p.t., Cavani al 28′ p.t., Forlan al 6′ s.t., Jansen all’11’ s.t., Khadira al 38′ s.t.
NOTE: Angoli 12-6 per la Germania. Recupero: 1′ e 3′. Ammoniti: Aogo, Friedrich, Perez per gioco falloso; Cacau per fallo di mano. Spettatori: 36.254.