Gigi Buffon e Andres Iniesta – Siamo davvero all’ultima recita?

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Le partite contro Roma e Real Madrid potrebbero essere state le ultime apparizioni di Buffon e Iniesta in Champions League: 258 partite in due nella massima competizione europea per club

MADRID – In quelle notti dolci e magiche, cariche di tensione e adrenalina i loro nomi potrebbero non comparire più nei tabelloni, nelle distinte pre-partita e nelle voci degli speaker negli stadi. Un condizionale che diventa sempre più presente ed uno sguardo d’insieme che prende le misure al passato, cosi recente e cosi doloroso dal punto di vista sportivo. Gigi Buffon e Andres Iniesta potrebbero aver detto addio alla Champions League in due notti molto diverse ma dallo stesso sapore, quello della sconfitta, conosciuto poche volte nella carriera di due fuoriclasse del rettangolo di gioco e non. Giganti dei propri ruoli, rivali ma sempre uniti da quel profondo rispetto che tra campioni c’è e ci sarà sempre, dalle innumerevoli presenze e dagli innumerevoli trofei con Juventus e Barcellona fino all’Italia per Gigi e alla Spagna per Don Andres.

Da una parte il miglior portiere di tutti i tempi, senza repliche, e dall’altra uno dei centrocampisti più geniali che il calcio abbia avuto. Uniti entrambi da un’altra velocità di pensiero, da quella capacità innata ed istintiva di essere leader non solo a parole ma anche con i gesti, quell’ammirazione per l’eterno e per i confini spesso superati, valicati con l’estro e con la lucida follia che solo i più grandi hanno e continueranno ad avere. Diversi nei ruoli e idolatrati da qualsiasi avversario, omaggiati dal pubblico “rivale” come se uno e l’altro fossero parte di quella squadra. Forse è davvero cosi, è bello pensare che i fuoriclasse abbiano una sola maglia cucita addosso, una maglia che appartiene a tutti e che tutti possono conservare in quello spazio di ricordi e di emozioni.

Pochi eletti hanno il privilegio di ricevere ovazioni in ogni angolo del mondo, quei pochi che in questo meraviglioso sport hanno lasciato un segno indelebile, quei pochi che hanno cambiato la concezione del loro ruolo, quei pochi che hanno toccato l’eternità con tutto il braccio e afferrandola hanno strappato quel confine tra calciatore e fuoriclasse. Abbiamo vissuto per molti anni in quella clessidra gonfia di storia e che adesso, anno dopo anno, sta svuotando il presente per celebrare il recente passato. Pirlo, Lahm, Kakà, Lampard, Xabi Alonso e Totti nel 2017 e adesso? Toccherà anche a Gigi e Don Andres? Toccherà a quegli ultimi granelli di sabbia che il tempo del calcio sta per soffiare oltre la clessidra, mossi dal vento. Generati da un altro applauso, l’ennesima ovazione per due fuoriclasse senza tempo.