IL PROFILO – Era l’estate del 1992. Io avevo 8 anni e lo sport (avrei iniziato ad appassionarmi solo nel ’94) per me era confinato nelle incombenze domestiche mal tollerate. Mio padre all’epoca sapeva ancora emozionarsi a dismisura per le imprese dei nostri azzurri.
Ricordo come se fosse ieri la sua trepidazione in occasione della finalissima Olimpica (Barcellona ’92) contro la cinese Wang Huifeng. Io allora intuì che si stava per decidere qualcosa d’importante. Dentro di me provai persino un senso di soddisfazione, più che altro per aver visto mio padre felice come non mai prima d’allora.
La jesina Trillini evidentemente era il suo idolo, e quell’Oro lo accolse con giubilo. Posso dire che i miei ricordi sportivi, seppur dai contorni sfumati, abbiano iniziato ad assestarsi nella biblioteca celebrale proprio in occasione di quella gara. Una gara che rappresentò il principio di una epopea d’Oro per il fioretto Donne (che iniziò ad essere chiamato Dream Team), che proprio con la Trillini scriverà pagine indelebili nella storia dello sport italiano e Mondiale.
Lei è stata la capostipite di una generazione di fenomeni, dalla Vezzali (anch’ella jesina) -di cui è stata una sorta di maestra- alla Granbassi, elevando la Scherma in alto come mai prima d’allora. In vetta al suo palmares da brividi svettano, comprendendo le gare a squadre, 9 Ori, 5 Argenti e 5 Bronzi iridati; 4 Ori, 1 Argento e 3 Bronzi Olimpici. Giovanna si era ritirata dall’attività agonistica a 38 anni dopo Pechino 2008, polemizzando per gli errori arbitrali che l’avrebbero penalizzata sia nella gare singola che in quella a squadre. Quest’anno, colta da un rigurgito nostalgico, è però tornata in pedana, pur senza avere la presunzione di tornare ai fasti d’antan.
L’INTERVISTA:
Cosa l’ha spinta a tornare in pedana?
R – Sono tornata in pedana perché mi diverto ancora e credo di poter fare scherma a buoni livelli
Quali sono le sue aspirazioni per i prossimi Campionati del Mondo?
R – Per i prossimi Campionati del Mondo sarò riserva, quindi fin da ora cercherò di allenarmi al meglio per essere pronta al via della prossima stagione
Tornando a ritroso, qual è stata l’emozione più grande che la Scherma le ha regalato?
R – In realtà la scherma mi ha regalato una vita piena di emozioni, sicuramente una delle più belle è stata quella di essere alfiere alle Olimpiadi di Atlanta
L’avversaria più ostica che abbia mai sfidato?
R – Non c’è stata un’avversaria in particolare, quando sei in pedana sono tutte ostiche
In che rapporto siete attualmente con Valentina Vezzali, di cui siete stata una sorta di maestra?
R – In questo momento i rapporti non sono buoni.
Quali i pregi e quali i difetti della Scherma?
R – La scherma è uno sport che richiede doti atletiche, tecniche e tattiche, è quindi molto varia; il difetto della scherma è che non si comprende molto bene e di conseguenza le persone si avvicinano con difficoltà
Qual è la sua giornata tipo? Quali sono i suoi hobbyes?
R – La mia giornata tipo prevede due allenamenti al giorno e poi vita normale tra spesa, pulizia e bimbi
Sport a parte, qual è stato il giorno più bello della sua vita?
R – I giorni più belli della mia vita sono stati 2, quelli in cui sono nati Claudia e Giovanni (i miei figli)
Cosa pensa dell’Italia, cosa cambierebbe?
R – Nonostante tutto quello che si dice per me l’Italia è il paese più bello del Mondo …
Cosa farebbe se fosse una maga?
R – Se fossi una maga porterei più felicità nel mondo
Dopo l’attività agonistica cosa farà Giovanna Trillini?
R – Giovanna Trillini è un’atleta del corpo forestale e porterò la mia esperienza in questo gruppo
Chi considera i primi 3 sportivi e sportive all time?
R – Sara Simeoni, Juri Chechi, Alessandro Del Piero
Un sentito grazie alla leggenda vivente dello sport italiano che si è concessa senza riluttanza ai nostri microfoni. Le immagini presenti provengono dal sito ufficiale di Giovanni Trillini.