Dopo l’impresa di ieri, degna del miglior Pantani, oggi il capitano della Liquigas Ivan Basso non si è distinto per particolari azioni offensive, rimanendo anzi sulla tattica opposta, quella difensiva, limitandosi a controllare i vari corridori di classifica che sulla carta avrebbero potuto insidiare la Rosa conquistata ieri ai danni del generosissimo Arroyo (anche oggi fra i big!).
La tappa, snodatasi fra i tornanti affascinanti (e pericolosi…) del Gavia e del Tonale, non ha prodotto lo scossone che un po’ tutti potevano preventivare, specie dopo 19 giorni di corsa, che a rigor di logica avrebbero dovuto estenuare i girini. Alla fine la spunta un outsider, lo svizzero Johann Tschopp, precedendo Evans (scattato nel finale, mosso più dall’orgoglio che da aspettative… rosee) di 16’’ e Basso di 25’’ , a cui sono andati 8 preziosi secondi di abbuono, che gli consentono di affrontare la crono di Verona con la più assoluta tranquillità.
Adesso Basso può infatti vantare ben 1’15’’ sullo spagnolo Arroyo (che nelle lotte contro il tempo è inferiore al varesino), 2’56’’ sul valido Nibali e 2’57’’ sul sempre più sorprendente Scarponi. Evans è a 3’47’’.
Infine una curiosità che ha conferito un certo pepe alla tappa, ovvero l’intervista in corsa realizzata dalla Rai al congedante Gilberto Simoni, vincitore di due Giri, infrangendo un regolamento che dura ormai da tempi remoti; se non altro tale siparietto ci ha riportato indietro nel tempo, in un’epoca eroica del pedale, per la goduria dei nostalgici…
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