La Roma ha retto solo un tempo prima di capitolare di fronte ad un Napoli arrembante, alla prima vittoria stagionale al San Paolo.
Ranieri per l’occasione ha riproposto il ‘modulo a specchio’ utilizzato con successo l’anno scorso, sebbene stavolta la squadra giallorossa non abbia assolutamente offerto una prova convincente. A cominciare dalla difesa dove, Lobont a parte, l’inedito trio difensivo ha sofferto moltissimo le avanzate dei campani, che hanno attaccato soprattutto dagli esterni. Burdisso e Juan sono stati irriconoscibili, Cassetti almeno ha l’attenuante di essere stato schierato fuori ruolo.
A centrocampo, Cicinho e Riise hanno lasciato al Napoli delle autentiche praterie dove poter liberamente scorrazzare senza trovare alcun ostacolo.
De Rossi e Pizarro hanno fatto il possibile ma il cileno è sembrato disorientato dalla difficoltà nel trovare un compagno smarcato cui passare il pallone, qualcuno che facesse movimento senza palla. Menez ha corso, ha aiutato molto in fase di copertura ma neanche stavolta ha giocato tutti e novanta i minuti. Quest’anno il francese è stato infatti sempre sostituito prima del 90°.
Ranieri l’ha tolto tra primo e secondo tempo in favore di Brighi. Una mossa, questa, che ha sorpreso un po’ tutti e che ha avuto l’effetto di isolare ancor di più Totti e Borriello in avanti. L’ex milanista è risultato come al solito essere tra i migliori in campo. Corre, lotta, sgomita, pressa e appena può tenta il tiro, spesso servito da Totti. La sostituzione a metà ripresa ha sospreso tutti, Borriello in primis: “Era stanco” si è giustificato Ranieri, “non è vero”, la risposta dell’ex milanista.
Quando i singoli rendono meno rispetto alle aspettative la colpa èquasi sempre dell’allenatore. Nessuno pretende che Ranieri racconti davanti alle telecamere cosa non va, l’importante è che lui lo sappia e vi ponga rimedio. In fretta. La classifica parla chiaro.
TOTTI – Il Capitano giallorosso non ha offerto una delle sue migliori prestazioni ma è assolutamente ridicolo dargli la colpa della sconfitta, così come sostenere che sia il male della Roma, come sussurrato ultimamente da alcuni. E’ un mormorio fastidioso, leggero, ma che si sta diffondendo in un crescendo rossiniano per niente rassicurante. Totti ha lottato, ha preso tante botte ma è stato poco supportato dalla squadra, da un modulo che non lo ha certamente aiutato, soprattutto dopo l’uscita di Menez. Lui fa parte della storia della Roma. Ne è parte integrante, ha la maglia giallorossa cucita addosso, è la sua seconda pelle.
Fino a poco tempo fa era il Re incontrastato, ora alcuni tifosi sembrano già aver dimenticato tutta la carriera e la storia di Francesco Totti.
Il quale non sta giocando al meglio, è responsabile quanto gli altri di questo pessimo avvio di stagione, è lampante, ma ha scritto e continuerà a scrivere tra le più belle pagine della storia romanista.
E’ solo questione di tempo, prima o poi finirà per essere contestato. Si sa che la riconoscenza non è di questo mondo, che la memoria è corta, anzi cortissima, ma si spera che quel giorno arrivi il più tardi possibile.
[Alessandro Carducci – Fonte: www.vocegiallorossa.it]
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