La data che segni con il pennarello rosso al momento dell’uscita dei calendari del campionato. La partita che equivale a un derby. La stracittadina del sud. E chi più ne ha più ne metta. Stasera si gioca Cagliari-Napoli e, vista la tradizione (soprattutto quella recente), sfociare nella retorica è molto più che un rischio. Ma è sopratttutto la sfida tra due squadre in salute, partite in estate con obiettivi diversi ma non troppo, sicuramente ugualmente ambiziosi. Una gara carica di significati per tantissimi motivi, oramai ripetuti quasi alla noia, ma che sono sempre capaci di suscitare nella platea rossoblù (e di conseguenza nella squadra) una “voglia” particolare.
Il S.Elia sarà, come avviene da tre anni a questa parte in occasione delle gare contro i partenopei, un catino bollente che sfiorerà il sold out, il che diviene ancor più significativo se si pensa che il tutto esaurito non si è raggiunto nemmeno contro l’Inter o la Roma. Tutto cominciò in occasione dello spareggio salvezza del ’97, quando l’accoglienza della città e del pubblico azzurro fu tutt’altro che ospitale verso tifosi e giocatori rossoblù. Poi la partita che cambiò tutto: 27 Gennaio 2008, vittoria rossoblù nel recupero e inizio del nuovo corso rossoblù targato Ballardini-Allegri-Bisoli.
Da allora, nessuna sconfitta con il “Ciuccio”, e la partita pazza dell’anno scorso che poteva essere trionfale (la prodigiosa rimonta dallo 0-2 fu strozzata da Bogliacino, autore del 3-3 finale). Ma aldilà dei risultati è l’aria che si respira in città e allo stadio a caricare il match in maniera particolare, e stanotte sarà ancora più importante vincere. Per una classifica che si è aggraziata con gli ultimi 4 punti raccolti, per proseguire nel processo di crescita e per iniziare bene il ciclo che vedrà il Cagliari tra le mura amiche in 4 occasioni nelle prossime 6 giornate.
Di fronte ci sarà un Napoli in forma ma sempre a rischio di ribaltoni sul più bello, come avvenuto in casa col Milan o a Liverpool. La squadra di Mazzarri è forte in ogni reparto, ma la rosa è ristretta e chissà che non paghi gli impegni ravvicinati. La vittoria col Parma ha dimostrato ancora una volta la Cavani-dipendenza, ma l’attaccante uruguayano oggi potrebbe riposare, almeno inizialmente. Mazzarri ha voluto evitare di caricare il match e ha invitato ad abbassare i toni. Intanto, ha fornito qualche indicazione sulla formazione: Maggio, Dossena, Hamsik e Cannavaro sicuri presenti al S.Elia, Cavani in forse e, possibile sorpresa, Santacroce (nel mirino del Cagliari in estate) titolare.
Bisoli non ha fornito molte indicazioni sulla formazione anti-Napoli ma ha rivelato che i dubbi sono gli stessi delle ultime due partite: ballottaggio Acquafresca-Nenè (ma l’opaco Matri potrebbe rifiatare) e corsa a tre per il ruolo di mezzala. A contendersi il posto saranno Biondini (favorito), Pinardi e Laner. Per il resto, formazione confermata con Conti e Cossu (coloro che, assieme alla tifoseria, sentono maggiormente il match) a guidare il gruppo.
Difficile dire che tipo di partita sarà. Il Cagliari dovrebbe fare il match, ma non è molto abituato a farlo, anche se con il Bologna ha dimostrato di riuscirci. Il Napoli ha però ben altra caratura rispetto ai felsinei, e non farà catenaccio dato l’enorme potenziale offensivo di cui dispone. Si prevede partita aperta e spettacolo per un Cagliari che giocherà forte di uno stadio bollente alle spalle e di una condizione psico-fisica che la partita di Udine ha contribuito a migliorare e rafforzare.
Queste le probabili formazioni:
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Perico, Canini, Astori, Agostini; Conti, Biondini, Nainggolan; Cossu; Matri, Nenè. A disposizione. Pelizzoli, Biasi, Ariaudo, Giorico, Pinardi, Laner, Acquafresca. All. Bisoli
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Grava, Cannavaro, Aronica; Maggio, Yebda, Gargano, Dossena; Hamsik, Sosa; Lavezzi. A disposizione: Iezzo, Santacroce, Cribari, Blasi, Zuniga, Dumitru, Cavani. All. Mazzarri.
ARBITRO: Rocchi di Firenze (Papi-Niccolai, quarto uomo: Gallione)
[Fabio Frongia – Fonte: www.tuttocagliari.net]