Le voci su di me? É normale che voglia esserci al Mondiale, ma sono venuto qui per vincere qualcosa con la Fiorentina. Adesso non penso al Brasile, ma solo alla mia condizione fisica e a rendermi utile per la squadra viola. É stata dura stare fuori tanti mesi, ho avuto un’infiammazione al tendine, ma mai ho pensato di riguardarmi per il Mondiale. Io voglio vincere la Coppa Italia con la Fiorentina, voglio giocare la Champions con i viola il prossimo anno e arrivare più lontano possibile in Europa League.
Titolare con la Juve? Questo lo deciderà il mister, ma la cosa più importante è che finalmente non sento più dolore. Nelle prime partite ho giocato con un po’ di paura, so che in queste gare non ho fatto bene, ma credo non ci sia nessuno che dopo 5 mesi di stop torna e fa due gol. L’assenza di Giuseppe Rossi? Io ho caratteristiche diverse da lui e anche la squadra deve adattarsi ad un gioco diverso. Il mio infortunio e quello di Pepito sono stati un duro colpo per noi, ma purtroppo il calcio è così. La corsa Champions non è chiusa, dobbiamo fare il massimo ogni partita, anche se non sarà facile perchè Juve, Roma e Napoli sono forti. Ma lo siamo anche noi e dobbiamo ritrovare la forma che avevamo fino a poche partite fa.
Il sogno Mondiale? Sogno tante cose, di vincere lo scudetto con la Fiorentina, di avere tanti figli… Devo pensare al presente, questo è un mese molto importante per la Fiorentina e per me la cosa importante è solo questa. Fiorentina in crisi? Nel calcio basta poco per cambiare tutto, se vincessimo contro la Juve tutto sarebbe alle spalle. Sarà molto difficile giocare domenica nel loro stadio, contro la squadra più forte d’Italia, ma non penso che siamo in crisi. Sicuramente dobbiamo migliorare qualcosa. Tevez-Llorente? Stanno facendo molto bene, ma non ci sono solo loro nella Juve.
Firenze? I tifosi e la città mi ha dato il massimo sostegno, voglio ripagarlo dando un contributo importante alla squadra e per questo voglio ritrovare al più presto una buona forma. Fiorentina-Juve? Mi ricorda le sfide tra Bayern e Borussia, anche se qui si vive in modo più passionale. Mi ricordo la gara dell’andata che ho visto dalla tribuna e fu qualcosa di impressionante.
Quando sarò al 100%? Questo è difficile dirlo e non si può dire prima, in queste partite poi si è cambiato spesso la squadra. E io devo capire come giocano i miei compagni. Dal punto di vista fisico credo di essere già a buon punto, in allenamento mi sento bene ma adesso ho bisogno di migliorare nel ritmo partita. Non sono preoccupato per non aver segnato un gol in queste tre partite perchè nella mia carriera ho sempre segnato tanto, penso a tornare al meglio e poi i gol arriveranno. So che tutti si aspettano tanto da me, anche io, ma nel calcio ci vuole tempo e lavoro altrimenti non ci sarebbero i ritiri estivi e gli allenamenti. Quando abbiamo giocato a Zurigo e poi col Catania, mi sentivo ancora un po’ estraneo al gioco, mentre contro il Genoa ho iniziato a sentire l’intesa con i compagni, ed è quello che voglio ritrovare adesso.
Il lungo recupero? Quando ho ricominciato a lavorare sul campo ho sentito dolore a lavorare con la palla, ho pensato che fosse una cosa normale ma poi col tempo non mi passava e più volte ho pensato di essere vicino al rientro, ma poi non era possibile. E’ stato difficile rimanere fuori e non poter aiutare la squadra, come capita a tutti i giocatori che si infortunano.
La squalifica di Borja Valero? Io penso che è sempre meglio non parlare degli arbitri, perchè non cambia niente. E poi perchè anche noi abbiamo fatto degli errori nelle ultime partite, non solo gli arbitri. Sicuramente la punizione data a Borja non è stata giusta, perchè le cose non sono andate in quel modo. Ma noi non dobbiamo pensare agli arbitri e concentrarci su cosa possiamo migliorare noi, sull’arbitro non si può incidere, sul nostro gioco sì. Borja è un ragazzo bravissimo e quello che ha scritto l’arbitro non è vero, però non dobbiamo rifugiarci dietro agli errori degli arbitri e pensare a quello che possiamo fare noi.
Se toglierei un giocatore alla Juve? No, io penso alla Fiorentina. Guardarci alle spalle? Dobbiamo lavorare duro e vincere le nostre partite senza preoccuparci degli altri, il terzo posto è lontano ma è ancora possibile. Quando sono arrivato ho visto che tutta la città e la società sognavano di vincere lo scudetto, o la coppa o andare in Champions. Ma per questo ho firmato un contratto di 4 anni, non di uno. Siamo in finale di Coppa Italia e vogliamo vincerla, proveremo a fare il massimo”.
[Simone Bargellini – Fonte: www.violanews.com]
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