Il boato della folla, l’emozione della vittoria, l’agonia della sconfitta: sono questi, da sempre, i tratti distintivi dello sport. Di recente è entrato, tuttavia, in stadi e palazzetti uno nuovo “atleta” che sta trasformando il gioco in modi che non abbiamo mai visto prima: la sostenibilità.
Sono lontani i tempi in cui la responsabilità ambientale era solo una semplice casella da spuntare. Uno studio globale di Forrester (1) ha rivelato un cambiamento epocale nelle priorità, con il 69% dei leader del settore che ora considera la sostenibilità prioritaria. Non si tratta solo di una moda passeggera, bensì di un riallineamento fondamentale guidato sia dal principio che dal pragmatismo.
I tifosi non sono più spettatori passivi, ma cittadini impegnati che chiedono un allineamento tra i loro valori e quelli delle squadre che supportano. Le organizzazioni si stanno rendendo conto che l’impegno per la sostenibilità non è più facoltativo, ma è una condizione essenziale per attirare e fidelizzare i fan e costruire una solida brand reputation.
Oltre all’occhio attento dell’opinione pubblica, la sostenibilità sta avendo anche risvolti da un punto di vista economico. Dati alla mano, le pratiche eco-consapevoli si traducono in tangibili risparmi sui costi operativi. Dall’illuminazione a basso consumo energetico e le misure di risparmio idrico alle strategie di riduzione dei rifiuti, l’essere “green” si sta dimostrando una formula vincente sia per il pianeta che per i profitti.
Un esempio lampante di questo cambio di passo è rappresentato dalle Olimpiadi di Parigi 2024, che ha adottato un approccio olistico alla sostenibilità, che va ben oltre la semplice riduzione dell’impatto ambientale degli impianti sportivi. L’utilizzo di materiali riciclati per la costruzione delle strutture, l’implementazione di sistemi di trasporto pubblico efficienti e a basse emissioni, la promozione di un’alimentazione sostenibile e la gestione responsabile delle risorse idriche sono solo alcuni esempi concreti di come Parigi 2024 stia cercando di rivoluzionare il concetto di grandi eventi sportivi sostenibili.
Approccio “net zero emission”
Come emerge dal report di Forrester, il settore, in generale, si sta ponendo obiettivi ambiziosi, con la stragrande maggioranza (85%) delle organizzazioni che punta a raggiungere i propri obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio o di energia a lungo termine entro la fine di quest’anno. Questa ambizione sta assumendo sempre più la forma di un approccio dedicato “net zero emission”. Ma cosa significa veramente? Non si tratta solo di ridurre le emissioni, bensì di raggiungere un equilibrio tra i gas serra che immettiamo nell’atmosfera e quelli che rimuoviamo.
Dati e strategia al servizio della sostenibilità
Colmare il divario tra ambizione e azione richiede un approccio alla decarbonizzazione strategico e basato sui dati. In Johnson Controls abbiamo identificato otto passaggi chiave che le organizzazioni devono tenere presenti per affrontare questo percorso. Si inizia stabilendo una chiara base di riferimento e fissando obiettivi ambiziosi ma realizzabili. Successivamente si procede con audit completi per identificare le aree mature per il miglioramento, seguiti da investimenti strategici in fonti energetiche rinnovabili e tecnologie intelligenti che ottimizzano le prestazioni degli edifici. Fondamentalmente, le aziende devono coinvolgere i propri fornitori per ridurre le emissioni lungo la catena di approvvigionamento. Infine, un monitoraggio rigoroso, una reportistica trasparente e un impegno per l’innovazione continua sono essenziali per un successo duraturo.
La buona notizia è che il settore dello sport sta già dimostrando proattività nell’adozione di queste pratiche. Le organizzazioni stanno perseguendo sempre più certificazioni di sostenibilità, incorporando principi di edilizia “green” nelle nuove costruzioni e ristrutturazioni e investendo in tecnologie all’avanguardia che riducono al minimo il consumo di energia e acqua. L’enfasi si sta spostando dalla semplice compensazione delle emissioni di carbonio alla riduzione proattiva dell’impronta ambientale degli impianti.
Raggiungere l’obiettivo “net zero emission” richiede una strategia completa e sfaccettata, che comprenda ogni aspetto delle operazioni di un’organizzazione. Il primo imperativo è ridurre drasticamente le emissioni, dal consumo energetico e la gestione dei rifiuti fino alla logistica della catena di approvvigionamento. Ciò richiede investimenti significativi in fonti energetiche rinnovabili, sfruttando la tecnologia intelligente per ottimizzare le prestazioni degli edifici e collaborando a stretto contatto con vendor in grado di consentire la riduzione al minimo dell’impatto ambientale lungo la catena del valore. Per le emissioni residue che si rivelano impossibili da eliminare, le imprese possono esplorare iniziative di compensazione del carbonio, come il finanziamento di progetti di riforestazione verificati.
I dati sono emersi come un fattore chiave di questa trasformazione. Sfruttando la potenza della digitalizzazione e dell’analisi sofisticata, gli impianti sportivi possono ottenere informazioni senza precedenti sui propri modelli di consumo energetico, individuare aree di miglioramento e persino ottimizzare le prestazioni degli edifici in tempo reale. Questo approccio basato sui dati consente di prendere decisioni informate, garantendo che le iniziative di sostenibilità non siano solo di impatto, ma anche misurabili nel concreto.
L’importanza della tecnologia
Tuttavia, anche le strategie più innovative sono prive di significato senza un’implementazione efficace. Trasformare piani ambiziosi in azioni concrete richiede l’adozione di una gamma di soluzioni adattate alle esigenze specifiche di ogni impianto. Ciò potrebbe includere la produzione di energia rinnovabile in loco, sistemi di accumulo di energia a batteria per una maggiore resilienza e tecnologie per edifici intelligenti che ottimizzano tutto, dall’illuminazione e i sistemi HVAC al consumo di acqua.
Tornando agli imminenti Giochi Olimpici di Parigi, per esempio, tecnologie innovative ed efficienti dal punto di vista energetico vengono implementate in otto impianti olimpici. Johnson Controls ha installato due grandi chiller industriali York nell’impianto di refrigerazione di La Chapelle, garantendo un raffreddamento sostenibile ed efficiente all’Adidas Arena e all’area circostante.
Nell’impianto tennistico parigino, invece, il sistema di automazione degli edifici Metasys ottimizza le prestazioni e l’efficienza energetica della struttura, monitorando in tempo reale il consumo energetico e individuando le aree di miglioramento.
L’industria dello sport a zero emissioni non è, quindi, una fantasia, ma un obiettivo concreto. Stadi all’avanguardia alimentati da pannelli solari, dove il ronzio dell’energia pulita si fonde con il boato della folla. Un’esperienza per i tifosi libera dalla plastica monouso, arricchita da alternative innovative e sostenibili. In questo futuro, ogni elemento, dalla rete energetica all’esperienza dei fan, è progettato con un’attenzione meticolosa alla sostenibilità. I vantaggi di questa trasformazione vanno ben oltre la gestione ambientale: una migliore brand reputation, maggiore efficienza operativa e un impatto positivo duraturo sono solo alcuni dei risultati possibili.
L’imperativo di abbracciare la sostenibilità e, in particolare, puntare al “net zero”, trascende la mera responsabilità sociale d’impresa. Rappresenta un cambiamento fondamentale di mentalità che riconosce il legame intrinseco tra la gestione ambientale e il successo aziendale a lungo termine. Mentre il mondo affronta le crescenti conseguenze del cambiamento climatico, le organizzazioni che avranno integrato in modo proattivo pratiche sostenibili nel proprio DNA saranno quelle meglio attrezzate per affrontare le sfide future.
(1): “The Race to Decarbonization” – Forrester Consulting, Settembre ‘21