Sono passati tre giorni dalla convincente prova di San Siro e l’Udinese deve già rituffarsi sul campionato e su una nuova trasferta. La più difficile secondo mister Guidolin: “Non possiamo permetterci il lusso di sentire la stanchezza – commenta il tecnico di Castelfranco alla vigilia della gara contro la formazione di Ficcadenti -. Sappiamo che in Sardegna sarà dura, ritengo questa gara la più complicata di tutta la serie perchè affrontiamo una squadra con la nostra stessa classifica e perchè abbiamo speso molto a Milano. Troveremo molto caldo, dovremo fare molta attenzione e dare fondo a tutte le energie. Voglio vedere una gara di personalità, coraggio e attenzione. Il primo posto in classifica? Nessuno di noi ci pensa in questo momento”.
C’è un reparto che ha gli uomini contati.
“In attacco siamo in emergenza. Fino alla sosta gli attaccanti a mia disposizione saranno contati. Totò sta facendo gli straordinari e, giocando ogni tre giorni, non riusciamo a provare altre soluzioni, a mala pena riusciamo a sfiorarle”.
Eppure sembra esserci un filo conduttore che collega le prestazioni dell’Udinese di un anno fa a quelle di questa squadra.
“Se c’è costanza di comportamento è perchè il gruppo ha capito quanto sia importante la concretezza, ma abbiamo appena concluso la terza giornata di campionato e resto molto prudente. Non mi faccio abbagliare da niente”.
Torniamo a Di Natale. Gli anni sembrano non passare per il numero 10.
“Speravo di potergli dare maggior riposo in questo inizio di stagione. Il suo segreto è la professionalità. Sa di doverci essere e ha un grande senso del dovere”.
Quando vedremo il vero Torje?
“Il rumeno sta cambiando il modo di fare l’attaccante. Deve migliorare sotto l’aspetto fisico, deve imparare a giocare nel campionato italiano e deve imparare la nostra lingua. Un conto è farsi capire, un altro è convincere. E’ giovane, deve crescere e ha bisogno di tempo”.
Nella lista dei convocati per la gara del “Sant’Elia” non compare il nome di Abdi.
“Sarà out per domani, spero di recuperarlo per giovedì”.
Parliamo del Cagliari. Cosa pensa dei sardi?
“I rossoblu sono una bella squadra e hanno un telaio ben consolidato. Negli ultimi anni hanno sempre fatto bene con allenatori diversi e anche Ficcadenti sta esprimendo le sue qualità. Il materiale è buono e il gruppo è forte, esperto, robusto e di qualità”.
Cosa chiede ai suoi giocatori?
“Io voglio 20, 22, magari 25 persone che pensano come una squadra. Sono in ansia perchè non riesco ancora a farmi capire da tutti i giocatori. Una cosa è capire, un’altra è convincere”.
[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it]