“Più gente va via, più andiamo forte”. Con questa battuta, che tanto battuta non è, Francesco Guidolin ha risposto alla domanda sulle tante assenze a centrocampo che stanno colpendo l’Udinese in questo periodo, tra infortuni e giocatori impegnati in coppa d’Africa. Nessun rimpianto per l’allenatore bianconero che, anche dopo lo stop di Giampiero Pinzi, continua a pensare positivo in vista della prossima sfida di campionato, la prima del girone di ritorno contro la Juventus capolista nel nuovo ed avveniristico Juventus Stadium.
La forza del gruppo, la disponibilità al sacrificio dei suoi ragazzi e la capacità di reinventare giocatori in altri ruoli ha permesso al mister, in questo anno e mezzo di gestione, di avere comunque a disposizione delle pedine duttili, intercambiabili e pronte anche al cambio del modulo di gioco senza snaturare la propria identità originaria.
3-5-1-1, 3-5-2, 4-4-1-1. Numeri, schemi che questa squadra, e questa rosa, sa ricoprire molto bene, con la medesima efficacia anche con interpreti diversi rispetto a quelli che, di solito, occupano le maglie da titolare. Un occhio anche ai giovani, che Guidolin ha dimostrato di non aver paura di lanciare anche in partite importanti come è successo a Battocchio in quel di Glasgow contro il Celtic, giusto per citare un esempio recente.
La Juventus è in palla, come dimostra anche il 3-0 con il quale ha superato la Roma nei quarti di finale della TIM Cup ma questa Udinese non ha paura.
[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it]
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