Guidolin: “Il sistema conta fino ad un certo punto: l’importante é trovare la quadratura e l’equilibrio generale”

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logo-udineseL’Udinese vista in campo all’Artemio Franchi aveva una carta d’identità verde come non mai. Un gruppo di giovani alle prime esperienze in Serie A che comunque sono stati in grado di tenere testa e impensierire la Viola fino al 90′: “Ci sono mancati elementi di esperienza, ma non mi voglio aggrappare a questo discorso per giustificare la sconfitta”.

Perché Dusan Basta in panchina?

“Abbiamo fatto questa scelta perché c’è un ragazzo che sta crescendo alle sue spalle e merita considerazione”.

Come si è mosso Muriel?

“Bene, il colombiano ha dato profondità alla squadra, ma non voglio soffermarmi sui singoli. Siamo partiti bene creando una nitida occasione da rete, ma poi abbiamo sofferto molto”.

Gabriel Silva vive una stagione in tono minore. Cosa chiede al brasiliano in queste ultime sei partite?

“Chiedo a tutti di giocare con grande determinazione perché vogliamo conquistare quei punticini utili per arrivare a 40 punti. Voglio massimo impegno, concentrazione e determinazione. La professionalità dimostrata fin qui deve accompagnarci fino al termine della stagione”.

Possono i 50 punti rappresentare un obiettivo plausibile?

“La finale di Coppa Italia é sfumata per pochissimo. Penso che il gruppo abbia sulle gambe la possibilità di ottenere un bottino di punti che va dai 45 ai 50. Se non ce la faremo vorrà dire che non saremo riusciti ad andare oltre le nostre possibilità, come invece ci era capitato di fare negli ultimi tre anni”.

Il bilancio complessivo deve tenere conto anche dei giovani lanciati in queste 32 giornate di campionato…

“Lascio ad altri il giudizio. Comunque questo é un argomento positivo che va inquadrato e sottolineato e che farà parte del bilancio finale della stagione”.

Vedremo sperimentazioni tattiche in queste ultime sei gare?

“Il nostro 3-5-2 è stato molto seguito in Italia e mi riempie di orgoglio vedere tanti colleghi riproporre questa soluzione. Tante squadre stanno utilizzando il 3-5-2 con profitto, come il Torino. Ma il sistema conta fino ad un certo punto: l’importante é trovare la quadratura e l’equilibrio generale. Il sistema é importante, ma non fondamentale. Possiamo cercare di sviluppare un sistema di gioco diverso, magari con gli stessi uomini utilizzati in questa stagione. In allenamento non proviamo il 3-5-2, ormai consolidato, ma altri sistemi proprio per essere pronti in caso di bisogno. Sono cose che vengono fatte da 3 anni, ma se fai 66 punti si parla in un modo, altrimenti…”.

Buffon reputa Scuffet pronto ad andare al Mondiale. Lei cosa ne pensa?

“Il portiere della Juve mi piace: é intelligente, ci mette sempre la faccia ed è saggio. Se lo dice lui, va bene anche per me. Scuffet è sorprendente, il figlio che ogni genitore vorrebbe avere. Non credo che cambierà perché è un ragazzo che ha ricevuto un’ottima educazione. Vedo in lui un ragazzo di grande prospettiva perché é forte e ha valori ben saldi”.

Claudio Bordon non è più un preparatore atletico del suo staff. Quanto mancherà l’apporto del professore?

“Claudio purtroppo non sta bene, ma sarà eventualmente lui a parlare della sua situazione personale”.

Pensa di ricorrere al turn-over per affrontare Juventus e Napoli?

“Prima pensiamo ad un avversario molto forte. Se la Juve avesse giocato su un campo decente contro il Galatasaray, avrebbe fatto parte delle 16 squadre più forti d’Europa. Meglio che ci concentriamo sulla Juve”.

Con la salvezza raggiunta a sette gare dalla fine dove si scovano le motivazione per chiudere bene la stagione?

“La prima cosa da fare é sentirsi tutti in discussione, a partire dall’allenatore. Soprattutto nel finale, che é la parte di stagione che si ricorda di più. Se ti senti in discussione vuol dire che sei motivato: questo é il primo passo da compiere”.

[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it]