Guidolin: “La preoccupazione deve accompagnare costantemente il mio lavoro”

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logo-udineseL’Udinese vista a Cagliari non sembrava un squadra in crisi eppure la bassa soglia di attenzione dei bianconeri ha causato gli errori che hanno permesso ai sardi di realizzare le prime due marcature. “Abbiamo giocato una buona gara – spiega mister Guidolin in conferenza stampa – e abbiamo fallito la possibilità di andare in vantaggio. Dobbiamo prendere atto che quando sbagli vieni castigato e che adesso occorre serrare i ranghi, dimostrarsi più attenti e non subire reti banali. E’ stato un risultato pesante per lo sviluppo della partita”.

Sapevate che in caso di sconfitta in Sardegna sareste andati in ritiro prima del previsto per preparare sfida col Milan?

“Sì, il Presidente aveva già parlato alla squadra e sapevamo a cosa andavamo incontro. Dobbiamo scrollarci di dosso la fragilità e diventare più solidi perché in questo momento contano i risultati. Portare la squadra in ritiro è una consuetudine del calcio italiano nei momenti di difficoltà”.

In quale altro modo potrebbe farsi sentire la società?

“Non ho consigli o suggerimenti. Secondo me una squadra deve essere responsabile e in grado di capire in maniera autonoma quando è necessario serrare i ranghi. Noi siamo continuamente in contatto con i nostri dirigenti”.

Come si allena l’attenzione?

“Io alleno l’attenzione dei miei ragazzi da 25 anni con esercizi di psico-cinetica ed esercitazioni sulle palle ferme. Inoltre si possono studiare i video degli avversari o svolgere allenamenti ad alta velocità e intensità. Nel corso della mia carriera mi sono reso conto che una squadra forte deve sfruttare le possibili disattenzioni degli avversari, perciò potete ben capire che non sono particolarmente contento quando vedo i nostri avversari dimostrarsi più scaltri di noi”.

Riproporrebbe ancora Naldo nella difesa a tre?

“Contro il Cagliari l’ideale era giocare con tre difensori, era la scelta più logica. Per le prossime partite valuterò lo schieramento di volta in volta a seconda di chi affronteremo”.

É preoccupato?

“Lo sono dal primo giorno di ritiro, come ogni anno. La preoccupazione deve accompagnare costantemente il mio lavoro. Sono allertato, sveglio e attento perché questo è un lavoro complicatissimo”.

É stanco del calcio italiano?

“Le mie uniche preoccupazioni sono rivolte ai prossimi tre mesi in cui darò tutto quello che ho”.

Ci motiva l’esclusione di Muriel?

“Il ragazzo è prontissimo e sta bene. Avevamo spazi ristretti in cui muoverci pertanto mi servivano giocatori di spunto, invece che di profondità. Per questo motivo sono entrati Nico Lopez e Maicosuel”.

Ha pensato di invertire Fernandes con Pereyra e di lanciare l’argentino come trequartista?

“Penso che sia possibile per i due ragazzi scambiarsi di ruolo, è nelle corde di entrambi i giocatori agire in queste posizioni di campo”.

[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it]